Trasporto Pubblico Locale gratis contro il caro carburanti in Estonia, Lussemburgo, e da ottobre anche a Malta

di Marco Carmine Foti

A Genova la sperimentazione partita il primo dicembre 2021

Immaginare la mobilità «collettiva» nel prossimo breve futuro è materia di studio in più settori: TPL, automotive, assicurazioni, commercio e via dicendo. Giustamente, aggiungo. L’impennata dei costi energetici e dei carburanti influisce pesantemente sulle abitudini degli italiani nei propri spostamenti.

Avete fatto caso in questi giorni su come viaggiano i mezzi pubblici in tutte le fasce orario giornaliere (tra le 8.00 e le 19.00) nelle città di media e grande dimensione? Il carico dei passeggeri è in significativo aumento, tenendo conto sempre del vincolo dell’80% della capacità massima secondo le attuali disposizioni in materia di norme anti Covid19.

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A qualunque ora, alle 10.00, in piena fascia oraria di morbida, così come nelle ore successive. Aspetto dovuto essenzialmente a più fattori: dallo smart working ad una maggiore flessibilità di orario nell’ingresso/uscita nel mondo del lavoro in presenza, e per ultimo, ma non meno importante, dall’insostenibile aumento del prezzo dei carburanti.

A partire dell’inizio della pandemia, compreso il periodo in cui l’Italia ha dovuto sostenere un duro lockdown, si è reso necessario pensare ad una mobilità completamente nuova per la socialità (la cosiddetta occasionale) ed il lavoro (quella canonica, sistematica), con evidenti ripercussioni sulla preferenza di alcuni mezzi e sulla frequenza degli spostamenti.

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Abitudini degli italiani che hanno visto un continuo cambiamento, dall’intenso utilizzo dell’automobile (coefficiente di carico pari a 1) all’impennata della micromobilità (monopattini e biciclette elettriche in primis), fino ad arrivare ad oggi, con il TPL (in tutte le sue modalità) che si rivela una modalità importante per gli spostamenti in ambito urbano.

L’elevato costo dei carburanti

L’aumento dei costi dei carburanti è uno dei motivi: pensate a chi si è spostato per lavoro in questo biennio con la propria auto per recarsi a lavoro, oggi preferisce senz’altro l’utilizzo del mezzo pubblico, con tutte le sue problematiche certamente, ma più economico e sostenibile dell’automobile. Secondo i dati comunicati dai gestori dei rifornimenti all’Osservaprezzi carburanti del MISE si è registrato, in un anno, un aumento del 20% per la benzina e del 22% per il gasolio.

Una recente indagine svolta dal CAMI (Center for Automotive e Mobility Innovation) del Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia a poco più di un migliaio di intervistati ha evidenziato che il 61,7% dei giovani al di sotto dei 30 anni rinuncerebbe a possedere un’auto se fossero disponibili mezzi pubblici efficienti. Cambia quindi l’atteggiamento verso l’automobile ed «il parere dei giovani è fondamentale poiché, al di là dei numeri, annuncia un cambiamento paradigmatico nella domanda di servizi di mobilità».

Sono tanti gli spunti che a febbraio 2022 gli stakeholders dovrebbero approfondire, a partire anche dalle sperimentazioni che si stanno conducendo in Europa e per ultimo a Genova. Si, parlo proprio del Trasporto Pubblico Locale gratis al pari di scuola e sanità (tra l’altro, mi piace ricordare l’idea dei Livelli Essenziali di Trasporto, già discussa in queste pagine).

I vantaggi del Trasporto Pubblico Locale gratis

Pensare il trasporto collettivo come un servizio pari alla sanità potrebbe avere benefici immediati: secondo alcuni studi di settore, l’ultimo dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), il beneficio prodotto dai servizi di TPL gratuito avrebbe un moltiplicatore keynesiano di uno a tre. Per ogni euro speso se ne guadagnerebbero tre grazie al risparmio del trasporto privato, alla minore congestione ed ai tempi di percorrenza ridotti.

Ci hanno pensato da tempo l’Estonia (nella sua capitale Tallin), il Lussemburgo (primo Stato in assoluto ad adottare una politica a «tariffa zero»), e da ottobre 2022 anche Malta, per come si apprende da Repubblica.

Ed il primo caso italiano, a Genova, fa ben sperare: la sperimentazione, partita il primo dicembre 2021 e che si concluderà il prossimo 31 marzo, riguarda gli impianti verticali (ascensori, funicolari e cremagliera gratuiti tutti i giorni della settimana senza limiti di orario) e la metropolitana in determinate fasce orarie (in morbida, dalle 10 alle 16 e dalle 20 alle 22). I dati comunicati da AMT per il primo mese di sperimentazione nella metropolitana vede un aumento di oltre il 15% dei passeggeri, al pari di quanto rilevato per ascensori e funicolari.

Segnali positivi quindi, che devono essere però accompagnati da specifici strumenti (anche finanziari) da parte della Commissione Europea che, di fatto, ha lanciato il «Green deal», il cui approccio è positivo ma manca di sostanza. Finanziare infrastrutture, per l’Italia, è strettamente necessario, ma per i trasporti occorre anche cambiare il modo di pensare su come spostare le persone.

Quindi, promuovere investimenti anche nelle soluzioni e nei servizi e per farlo occorre cambiare le regole. Aspetto che vale anche per l’Italia. Concludo con un passaggio del Ministro Giovannini in audizione alla Camera nel settembre del 2021: «La riforma del Trasporto Pubblico Locale è ormai ineludibile».

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