L’agguato in una tabaccheria a Melito nel 2004
Questa mattina i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, supportati dai colleghi del Nucleo Investigativo di Napoli, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautela in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di alcuni affiliati di spicco del clan Di Lauro.
Tra gli arrestati anche Ciro Di Lauro, figlio del boss Paolo. I quattro sono indagati in relazione al duplice omicidio, avvenuto a Melito di Napoli il 21 novembre 2004, di Domenico Riccio, ritenuto vicino al clan Abbinante, obiettivo dell’agguato, avvenuto all’interno della sua tabaccheria e di Salvatore Gagliardi, casualmente presente sul posto e vittima della medesima azione omicidiaria.
Le indagini hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza grazie alle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia. Il duplice omicidio, riferiscono gli inquirenti, è maturato nel corso della prima ‘faida di Scampia’ (2004-2005), che vedeva contrapposti il clan Di Lauro al cartello scissionista (Abete-Notturno, Abbinante, Marino e Amato-Pagano). Il clan Di Lauro avrebbe individuato quale obiettivo dell’agguato prorio Domenico Riccio. Arrestati anche Giovanni Cortese, Salvatore Petriccione e Ciro Barretta, questi ultimi già detenuti.