Ecoballe a Ponte Riccio, il Comune di Qualiano si appella al Consiglio di Stato

di Redazione

Il sindaco De Leonardis: «Andiamo avanti contro la decisione della Regione di costruire un altro impianto di rifiuti su un territorio già martoriato»

«Come avevamo annunciato non ci fermiamo: abbiamo presentato appello con istanza di sospensiva al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR che il 15.12.2021 ha rigettato il nostro ricorso dando il via libera alla costruzione di un nuovo impianto rifiuti nella ex centrale Turbogas a Ponte Riccio, Giugliano. Impianto che verrebbe dedicato allo smaltimento delle ecoballe che provengono da Taverna del Re». A dirlo è Raffaele De Leonardis sindaco di Qualiano.

«Andiamo avanti – spiega – contro la decisione della Regione Campania di costruire un altro impianto rifiuti su un territorio già martoriato. Un territorio in cui i tassi tumorali sono del 47% superiori alla media nazionale. Un territorio dove è stato accertata la correlazione tra tumori e presenza di rifiuti».

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«Un territorio regolato dalla legge 87/2007 che recita “…in assenza di interventi di riqualificazione o di opere di bonifica nel territorio dell’area ‘Flegrea’ – ricompresa nei comuni di Giugliano in Campania, Villaricca, Qualiano e Quarto in provincia di Napoli, per il territorio contermine a quello della discarica ‘Masseria Riconta’ – e nelle aree protette e nei siti di bonifica di interesse nazionale, non possono essere localizzati ulteriori siti di smaltimento finale di rifiuti”» sottolinea.

«Tra l’altro con l’emendamento alla legge di bilancio 2022 che modifica la legge 87/2007 presentato dalla senatrice Mariolina Castellone, è stata abolita la parola “finale” e quindi non potranno più essere costruiti sul territorio nessun impianto di trattamento o smaltimento dei rifiuti. Un emendamento che non è retroattivo ma che dà contezza della disastrosa situazione ambientale nella provincia nord di Napoli».

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L’annullamento della sentenza del T.A.R. Campania

«Il tutto avverrebbe a ridosso della cosiddetta “area vasta” che è stata dichiarata SIN (Sito di Interesse Nazionale), e che in virtù di tale denominazione, su quella porzione di territorio non è possibile e non è consigliabile farlo in prossimità, costruire ulteriori impianti di trattamento rifiuti. Per questi ed altri motivi contenuti nel ricorso presentato oggi dai nostri avvocati, chiediamo l’annullamento previa sospensiva della sentenza n. 8015 del 15.12.2021 del T.A.R. Campania Napoli sez. V, con cui rigetta il ricorso del comune di Qualiano ed in adiuvandum del comune di Parete, del comune di Giugliano e del comitato Kosmos» ha concluso.

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