Meno di 100 giorni di governo ma la luna di miele fra Manfredi e la città è già finita

di Luigi Rispoli

Finora si è limitato all’ordinaria amministrazione

Di solito un Sindaco appena eletto cerca nei primi cento giorni di governo di adottare una serie di provvedimenti per dare il segnale di un cambiamento reale alla città ed anche per iniziare a mettere in pratica le cose promesse durante la campagna elettorale.

Manfredi, invece, pur non essendo trascorsi del tutto i primi cento giorni, si è limitato finora alla ordinaria amministrazione e quanto detto ai napoletani in campagna elettorale non trova alcun riscontro nell’attività dell’esecutivo dimenticando che lui stesso in campagna elettorale diceva che «nei primi 100 giorni bisogna far ripartire il Comune».

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L’immobilismo che sta caratterizzando questa prima fase ci dice che dai proclami ai fatti corre un abisso e che per poter governare una città come Napoli occorre avere una visione, un’idea per il futuro prossimo, per il medio e lungo termine.

E dire che da uno che ha accettato di fare il sindaco ci si aspetterebbe qualcosa di più: un guizzo, una presa di posizione, battere un colpo; invece, nulla, perso tra i mille problemi, una situazione economica disastrosa ed una carenza organizzativa della macchina comunale, non riesce a trovare una soluzione che non sia quella di appellarsi un giorno sì ed uno pure al Governo affinché gli risolva il problema.

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Alla fine, volendo considerare la sua buona fede, Manfredi fa anche un po’ tenerezza per aver creduto al cosiddetto Patto per Napoli o per subire, senza profferire parola, i provvedimenti di chiusura di De Luca che tanti danni creeranno alla economia della città nelle festività natalizie.

In politica lo stile è sostanza

Quello che risulta inaccettabile, però, è che lui, rispondendo ad una domanda di Bruno Vespa durante la trasmissione “Porta a Porta”, abbia detto «Abbiamo a disposizione circa 1 miliardo di euro, sarebbe utile già riuscire a spenderne il 30 per cento».

Partire già sconfitti su quella che sembra essere l’unica e sola opportunità per Napoli per rimanere agganciati alle città europee più importanti non può essere affrontato come un problema di poca importanza. In politica lo stile è sostanza. Trattandosi di una attività dove le capacità di confrontarsi e di convincere sono decisive, il modo, il tono, la forma, lo stile che una persona utilizza sono fondamentali.

Quello dei fondi europei, sia chiaro, è una occasione da non sprecare se si vuole costruire una città europea che dovrà crescere dal punto di vista della sostenibilità ambientale, che dovrà diventare sempre più smart e a misura d’uomo. Una città che deve guardare alla complessità dei problemi in una dimensione metropolitana coinvolgendo sempre più la cittadinanza, attraverso progetti di sussidiarietà, e di ridistribuzione della ricchezza anche come elemento decisivo per combattere la camorra e ridurre le diseguaglianze.

Per quanto tempo ancora Manfredi potrà richiamare il disastro dei conti di fronte ai cittadini che chiedono a gran voce servizi di qualità? Oggi, a fronte dei tributi più cari d’Italia, continuano a lamentare l’assenza dello spazzamento delle strade, la mancata manutenzione delle case popolari, le strade piene di buche, le caditoie che non vengono pulite da anni, l’abbandono del verde pubblico, una manutenzione urbana inesistente, un trasporto pubblico carente e servizi sociali inadeguati ecc. ecc.

Comprendo perfettamente che il compito del Sindaco non è facile ma lui di fronte alla legittima aspettativa sociale di un cambiamento deve avere l’onestà di dire se nelle condizioni che siamo se la sente o meno di guidare una città dove la pandemia ha prodotto effetti devastanti modificando la struttura sociale ed economica del territorio e spingendo nel vortice del disagio sociale soprattutto quei settori economici e quei lavoratori che in tutti questi anni sono stati poco tutelati e salvaguardati.

Le promesse del Centrosinistra in campagna elettorale

Il tempo per Manfredi sta per finire e la luna di miele tra lui ed i napoletani è già un ricordo. Se durante la campagna elettorale il Centrosinistra avesse detto la verità, se non si fosse inventato la panzana del Patto per Napoli o promettere trasporti funzionanti, decoro urbano, verde curato, più ordine e sicurezza non staremmo qui a lamentarci.

Caro Sindaco, Lei in campagna elettorale disse che la preoccupava che i cittadini credono che l’attuale situazione non sia più modificabile. Ecco, li convinca e ci convinca del contrario. Proceda subito con una prima riorganizzazione della macchina comunale. Spenda i soldi che già abbiamo e si prepari a poter spendere, non il 30%, ma tutti i soldi che arriveranno attraverso il PNRR, il fondo di coesione e tutte le fonti di finanziamento disponibili. Ce lo deve.

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