Ancora pochi giorni da dedicare alla Manovra poi inizierà la partita del Colle
La manovra di bilancio approderà oggi in Aula a Montecitorio e l’avvio della discussione generale è previsto nel primo pomeriggio poi si procederà con un calendario fittissimo che potrebbe terminare finanche il prossimo 31 dicembre. Lavori serrati, probabilmente anche notturni, per evitare l’esercizio provvisorio ma che porterà la Camera dei Deputati a non discutere gli emendamenti e, data la ristrettezza dei tempi, per ottenere il via libera definitivo, il Governo apporrà la questione di fiducia.
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La Commissione Finanze della Camera si rifiuta di discutere la manovra
Intanto i tempi contingentati hanno fatto storcere il naso a più di un deputato. Nella giornata di ieri la Commissione Finanze della Camera, «col sostegno di tutti i gruppi di maggioranza, ha deliberato di non esprimere il proprio parere di competenza alla Commissione Bilancio sul Disegno di Legge di Bilancio 2022». Lo ha annunciato il presidente della Commissione Luigi Marattin (Iv) che protesta contro le «poche ore» con le quali la Commissione dovrebbe pronunciarsi.
Una scelta contestata da Paolo Trancassini, deputato e capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Bilancio. «È vergognoso – ha affermato – proporre un dibattito di sole tre ore per discutere gli emendamenti alla Manovra. Se l’esecutivo pensa in questo modo di tappare la bocca all’opposizione anche per il desiderio di organizzare al meglio le ferie per l’ultimo dell’anno, sappia che noi non ce la faremo chiudere. Ci saremmo aspettati che il Governo venisse a metterci la faccia su questo scempio costituzionale e democratico o che almeno chiedesse scusa. Ma non avverrà niente di tutto questo: non salvano nemmeno la forma».
I partiti e lo scacchiere per il Quirinale
Mal di pancia che potrebbero influire anche sulla scelta del nuovo presidente della Repubblica. Intanto Roberto Fico ha fatto sapere che il 4 gennaio prossimo invierà le lettere per la convocazione della Camera in seduta comune. I grandi elettori dovrebbero essere 1009.
Il centrodestra continua la sua partita con Lega e Fratelli d’Italia che hanno confermato di voler puntare su Silvio Berlusconi. L’ex premier però, mano mano che passa il tempo, sembra perdere quota. Italia Viva ha fatto sapere che all’Italia serve un presidente che abbia un largo consenso, cosa che secondo i renziani manca a Berlusconi.
Giuseppe Conte prova a mischiare le carte e lancia sul tavolo dei nomi Elisabetta Belloni, Letizia Moratti e Paola Severino. Ma più che il tentativo di trovare un nome quello del M5S sembra essere un tentativo di allontanare i malumori insorti dopo che è iniziato a circolare il nome del leader di Forza Italia.
Ancora allo sbando Enrico Letta che sperava su di un passaggio al Colle di Mario Draghi. Non c’è ancora un nome forte da opporre a Berlusconi ma circolano quelli di Luciano Violante e Giuliano Amato nella speranza che possano attirare qualche voto da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. La partita, dunque, si preannuncia lunghissima. Il largo consenso sembra un miraggio e i prossimi mesi si preannunciano caldissimi.
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