‘Le Stelle di Oplonti’, perché gli oplontini riscoprano il «bello» di Torre Annunziata

Con i 702 anni di vita e la storia precedente Torre può tornare ai successi del passato, purché lo vogliano Stato, amministrazione e cittadini

‘Le Stelle di Oplonti’. Alla riscoperta del «bello» di Torre Annunziata, che non tutti i suoi abitanti vedono e, qualcuno, addirittura finge di non vedere, denigrandola. Grazie all’assessore alla cultura e vice sindaco Anna Vitiello, gli scaloni di collegamento fra il corso cittadino e il porto – che per decenni gli amministratori oplontini hanno abbandonato al loro destino, lasciandoli deturpare, trasformandosi in ricettacolo di immondizia di tutti i tipi; ricettacolo di rifiuti di ogni foggia – potranno rinascere a nuova vita.

L’obiettivo è quello di recuparare alla città le ‘rampe storiche’ e insieme a queste ricordare alla città e ai suoi abitanti, quei concittadini (sono davvero tantissimi, mentre sono pochissimi quelli che li conoscono) che, nel loro campo hanno saputo illustrarla. Si è cominciato domenica scorsa restituendo luce alla ‘rampa dei naviganti’ «colorandone» le mura con le stupende parole, parte integrante delle sue opere dedicate alla città, che le ha date i natali e dove – nonostante il successo riscosso – è sempre vissuta, Maria Natale Orsini, autrice di ‘Francesca e Nunziata’, portata sul grande schermo – e con enorme riscontro – dalla regista Lina Wertmuller, con Sophia Loren, Claudia Gerini, Giancarlo Giannini, Raoul Bovam Carmen Femiano e Domenico Orsini, nipote della scrittrice.

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È lui che ha scelto e insieme al gruppo di ‘Senz’arte né parte’ (Alessandra D’Ambrosio, Michele Maria Gallo, Esmeraldo Napodano e Pasquale Nastro) ha recitato le dichiarazioni d’amore della scrittrice per la città al suo mare ed al vicino Vesuvio che ne hanno segnato la vita ed incise nei murales da Nello Collaro e Paola Annunziata.

«Ma non finisce qui – ha dichiarato la vice sindaco, Anna Vitiello – ormai a nostra disposizione resta pochissimo tempo, ma come abbiamo fatto fin da quando siamo arrivati a palazzo Criscuolo, continueremo a lavorare per trascinarla fuori dalle difficoltà in cui si trova attualmente ristretta. Torre può rinascere e crescere, ma ha bisogno che lo Stato l’aiuti, riprendendo il controllo del territorio, strappandolo a camorra e criminalità organizzata, che hanno ricominciato a sparare, e che i suoi figli la riscoprano, facendole sentire il proprio amore. Per quanto ci riguarda, fino a quando ne avremo l’opportunità, continueremo a fare la nostra parte».

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