FdI: «Il Ministero evita di regolamentare il settore e fa finta che sui mezzi pubblici non esista il Covid»
«A distanza di sette giorni il ministro Giovannini, responsabile del Dicastero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, fa un passo indietro. Non più controllori a bordo dei bus previsti in modo diffuso sul territorio ma soltanto controllori a terra distribuiti ‘a campione’. Il veloce dietro front è frutto delle tante perplessità avanzate dalle Regioni, dai Comuni e dai Sindacati, tanto da far dichiarare a Giovannini “che discuteremo con sindacati e società la revisione di uno degli allegati, proprio per capire sul posto di lavoro la sicurezza dei lavoratori, perché purtroppo sappiamo che i lavoratori sono oggetto di reazioni violente”».
È quanto dichiarano il senatore di Fratelli d’Italia, Massimo Ruspandini, capogruppo in Commissione Trasporti e responsabile nazionale del Dipartimento Trasporti, e Marco Carmine Foti, dirigente nazionale del Dipartimento Trasporti di Fratelli d’Italia.
Ruspandini e Foti: «Occorre un Piano Generale del Tpl serio»
«Dopo un anno e mezzo dall’avvio dell’emergenza sanitaria – continuano – l’attuale governo, ed i precedenti, non hanno saputo affrontare in maniera univoca e definitiva il delicato tema del Trasporto Pubblico Locale e la sicurezza dei cittadini a bordo dei bus. Lo dichiariamo ormai da mesi. Il Ministero evita di regolamentare il settore e fa finta che sui mezzi pubblici non esista il Covid».
«Occorre predisporre un Piano Generale del Trasporto Pubblico Locale serio (e non linee guida), con indicazioni specifiche agli Enti Locali, che non possono essere lasciati da soli in relazione alla propria programmazione ed all’incremento dei servizi (numero delle corse e mezzi che nel passato si è rilevato insufficiente) per evitare gli assembramenti. Il Ministero, oltretutto, non deve scaricare le responsabilità sui controllori sui quali non è assolutamente chiaro il ruolo previsto» concludono.
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