«Distrutti centinaia di ettari di macchia mediterranea, con fiamme che sono state visibili anche dai satelliti. Gli incendi, quasi tutti di origine dolosa, sono affrontati con pochi elicotteri e Canadair antincendio e la soppressione del Corpo Forestale dello Stato ha complicato i piani. Regione e città Metropolitana non hanno approntato piani di prevenzione e manutenzione. Si contano milioni di euro di danni materiali oltre al più grave danno ambientale». Lo affermano in una nota il rappresentante della Destra Sociale, Rosario Lopa, unitamente agli esponenti di Fratelli d’Italia Alfredo Catapano, Roberto Della Regione ed Enzo Schiavo.
«Sono pochi gli uomini, tra Vigili del Fuoco, Protezione Civile, ex Forestali e volontari, che stanno tentando di arginare le fiamme versando anche numerosi secchi d’acqua. I vari incendi hanno generato una densa nube di fumo grigiastra che col vento è arrivata verso tutto il territorio cittadino e con l’odore di bruciato percepibile a chilometri di distanza. Tolleranza Zero per piromani e mala burocrazia» sottolineano.
«Demagogico e strumentale utilizzare -rilevano – l’emergenza pandemica da Covid-19 per la mancata prevenzione e programmazione. Da oltre un ventennio, incendiare i boschi è reato, ma finora le sentenze di condanna si contano sulle dita di una mano. In queste ore sono andati in fumo centinaia di ettari di area boschiva. Attenzione e senso di responsabilità sono alla base della prevenzione e della riduzione dei fenomeni in questione. Prima c’era il grande lavoro di contrasto e prevenzione degli incendi che ogni anno, con tenacia e passione, compiva il Corpo forestale dello Stato, ora soppresso».
«Da parte nostra, siamo fermamente decisi nel sensibilizzare tutti gli enti preposti, per stanare i piromani e assicurare alla giustizia. Ognuno deve fare la propria parte per fermare il fuoco e conservare quella ricchezza insostituibile rappresentata dai boschi e dal verde della nostra regione, e città metropolitana di Napoli. Ma e necessario che ci sia anche l’affiancamento ed il contributo di vigilanza dei cittadini. Per le regione del Sud, va chiesto lo stato di emergenza» concludono.
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