Torre Annunziata, Ascione si ‘salva’ sul filo di lana. Ribaltoni e ripensamenti lo tengono a galla

Il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione ce l’ha fatta. È riuscito a superare la tempesta e 14 consiglieri hanno assicurato la prosecuzione della Giunta comunale.

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Una maggioranza però contrassegnata da ribaltoni, cambi di idee repentine e polemiche. Tanti i consiglieri comunali che fino a qualche giorno fa avevano tuonato contro il primo cittadino. A cominciare dalla consigliera del Partito Democratico Germaine Popolo che il 5 giugno scorso aveva annunciato le dimissioni per «uno scatto di dignità, nonché un gesto d’amore verso la città».

Dimissioni però mai arrivate a differenza dell’appoggio al sindaco Ascione. In soccorso del sindaco, come detto, anche Salvatore Solimeno (De Luca Presidente) nonostante il parere contrario della suo partito d’appartenenza.

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Ha stupito, e non poco, anche il repentino cambio di schieramento del consigliere Francesco Nella in completa contrapposizione a quanto deciso dal suo partito di riferimento.

Nella «ha agito per proprio ed esclusivo interesse non seguendo la linea dettata da questo direttivo» afferma una nota dell’Udc. «La nostra scelta unitaria – continuano – resta quella di proseguire la nostra battaglia politica per il bene della città e dei cittadini che ci hanno dato fiducia, scegliendo di fare, come già pubblicamente annunciato, un’opposizione costruttiva ma ferma».

L’Udc: «Scritta una delle pagine più brutte della storia politica»

«È stata scritta una delle pagine più brutte della storia politica della nostra città. Il sindaco Ascione – spiegano gli esponenti Udc -, abbandonato dal proprio partito, completamente in contrasto con gran parte della maggioranza che lo ha sostenuto alle scorse elezioni, si è reso protagonista nelle ultime ore di una campagna acquisti al ribasso, una becera spartizione di posti e di un presunto potere che ha dimostrato ampiamente di non essere in grado di gestire».

«Ovviamente riteniamo concluso il percorso politico con il consigliere Nella che dopo appena pochi giorni dalla sua surroga in consiglio ha scelto di mettere in atto un vero e proprio tradimento non solo nei confronti del partito ma soprattutto dell’elettorato. Pertanto chiediamo scusa ai nostri elettori per l’accaduto: fino a qualche giorno fa il consigliere Nella in una conferenza stampa tenutasi nella sede del partito ha confermato in presenza dei giornalisti la propria adesione alla linea del gruppo».

«Ci siamo fidati sì – concludono -, anche perché il nostro ex consigliere è un catechista, impegnato seriamente nel mondo del volontariato».

Ma se i cambi di casacca e i ripensamenti hanno consentito al primo cittadino di restare a galla, ancora molti sono i dubbi sul futuro dell’Amministrazione comunale con una maggioranza raggranellata sul filo di lana e solo nelle ultime ore per evitare lo spettro del voto già a ottobre 2021. Il Partito Democratico (insieme ai ‘compagni’ di maggioranza’) in città non gode di buona salute e, probabilmente, avremmo assistito a una debacle non indifferente.

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