Covid-19, De Luca: «Governo del mezzo mezzo, ancora non ha deciso misure per le festività. Campania, no agli spostamenti tra comuni»

Il primo pensiero del giorno del governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, è, ancora una volta, per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

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Nella diretta di oggi si dice felice per la liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo ma afferma «che ci si poteva risparmiare la sceneggiata del Premier e del ministro degli Esteri in Libia. Non c’era nessun motivo per festeggiare alcunché, siamo felici del ritorno in Italia dei nostri pescatori ma siamo indignati che siano stati tenuti prigionieri per tre mesi nell’indifferenza generale». Attacca ancora il Governo sulle misure mezze mezze (come ama definirle lui), perché ancora oggi a pochi giorni dalle festività ancora non ha stabilito cosa si potrà fare e cosa no.

«Credo che il Governo si stia preparando ad adottare ancora una volta la linea delle mezze misure. Quando si prende una misura di carattere generale, questa misura deve avere efficace non deve avere 300 deroghe, prendiamo una decisione però vengono esclusi i cittadini che appartengono alla categoria A, B, C, D». E’ contrario anche alla deroga al divieto di mobilità per quanto riguarda i comuni sotto 5000 abitanti. «Chi è che controlla?» si domanda.

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Per quanto riguarda la riapertura della didattica in presenza De Luca si riserva di decidere. «Abbiamo ormai l’abitudine in Italia di discutere della scuola a prescindere dai dati epidemiologici, qualcuno è in grado di dire qual è la situazione che avremo il 7 gennaio? Qualcuno in grado di garantirci che avremo la copertura degli organici? Che avremo gli insegnanti di sostegno o che avremo in qualche modo migliorato la situazione del trasporto? Però continuiamo a ripetere la litania in base alla quale prima si fissa la data di apertura poi si fa la verifica della situazione e 9 volte su 10 si sbaglia il risultato».

«In Campania seguiremo la linea del massimo rigore per poter aprire tutto, ma per sempre. Non fare finta di aprire per 3 giorni e poi prolungare l’epidemia per altri 3 mesi» dice. Di fronte all’Esecutivo di Roma che sembra in piena difficoltà e senza una linea precisa annuncia che la Regione prenderà provvedimenti indipendentemente dalle sue decisioni, bloccando finanche il consumo in pubblico di generi alimentari.

«Non ci sarà la mobilità per i comuni sotto i 5000 abitanti, faremo un’ordinanza che lo vieta. Faremo, credo anche questo fine settimana, qualche ordinanza per bloccare la vendita di alcolici e il consumo di qualunque altro genere di consumo in pubblico e cercheremo di controllare quelli che arrivano dal nord nei treni. La Campania è l’unica regione che già da una settimana ha deciso di fare, perlomeno nelle principali stazioni ferroviarie e negli aeroporti, dei controlli almeno della temperatura corporea per provare a filtrare per quanto possibile contagi di importazione».

Per De Luca nell’emergenza Coronavirus la Campania si è ‘salvata’ solo grazie ai provvedimenti della Regione, grazie ad un impegno straordinario di tutto il personale sanitario e della Protezione civile. «Sapete quanti sono, dopo tutte le chiacchiere di questi mesi, i medici arrivati in Campania? 23. Sapete quanti sono gli anestesisti che hanno preso servizio? Uno».

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«Avete visto che oggi abbiamo una situazione drammatica per il Veneto a conferma di quanta cialtroneria ci sia nel meccanismo delle zone gialle e rosse. Il Veneto e dà sempre zona gialla e oggi c’è il triplo delle terapie intensive occupate rispetto alla Campania. Voglio inviare un augurio ai nostri concittadini del Veneto che stanno pagando sulla propria pelle il propagandismo del governo nazionale e non solo» afferma.

«La Campania è forse quella che ha retto meglio di tutte le regioni in relazione alla popolazione e alla condizione demografica. La Campaia rimane la regione che ha il tasso minore di ricoveri in terapia intensiva, rimaniamo la regione che ha il tasso di mortalità più basso».

Sulle vaccinazioni «un cristiano normale si aspetterebbe che la distribuzione dei vaccini avvenisse in percentuale rispetto alla popolazione delle diverse regioni, si decide di inviare ad ogni regione il 10% di copertura rispetto alla popolazione. Neanche in questo caso è così per cui apprendiamo di una distribuzione dei vaccini non proporzionata alla popolazione delle diverse regioni ma avvenuta sulla base di criteri misteriosi».

Ma per partire il programma di vaccinazione ha bisogno dei supercongelatori. De Luca afferma che il commissario per l’emergenza aveva promesso di fornirli alle Regioni. «Tre giorni fa abbiamo appreso che in realtà i congelatori non ci sono a Roma, e quindi ce la dobbiamo vedere noi, eravamo già preparati, e abbiamo quasi completato la fornitura di congelatori per il 95% delle nostre esigenze».

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