Aggredirono un appuntato dei carabinieri, ad agosto scorso, nel cuore della movida di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Lo colpirono violentemente solo perché era aveva provato a sedare una rissa.
Quella domenica Giovanni Ballarò non era in servizio ma decise di intervenire comunque per bloccare una lite scoppiata dopo un tamponamento tra scooter, finendo a sua volta aggredito malgrado si fosse qualificato come un rappresentante delle forze dell’ordine. Fu colpito ripetutamente, con caschi, calci e sedie. Una violenza inaudita, che però rimase impressa nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza.
A distanza di quattro mesi i ‘protagonisti’ dell’aggressione sono stati condannati. Ieri, presso il Tribunale di Torre Annunziata, si è concluso il processo con rito abbreviato e sono state comminate sei condanne.
Il giudice Maria Concetta Criscuolo ha inflitto 7 anni e 2 mesi a Ferdinando Imparato (nipote di un elemento di spicco della camorra locale), a Pio Lucarelli (anche lui figlio di un esponente del clan D’Alessandro e nipote di un boss); Carmine Staiano, Giovanni Salvato e Antonio Longobardi. Tre anni e 8 mesi di carcere invece per Manuel Spagnuolo, che non prese parte all’aggressione ma rubò il marsupio del carabiniere durante il pestaggio.
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