Nemmeno alle 18.30 il prodigio si è ripetuto, il sangue di San Gennaro è rimasto solido e la teca che conserva la reliquia del Santo è stata riposta nella cassaforte della Cappella del Duomo di San Gennaro al termine della giornata di celebrazioni.
Il cosiddetto ‘miracolo laico’ del 16 dicembre non c’è stato. Durante l’omelia monsignor Vincenzo Papa ha affermato che se «c’è qualcosa che si deve sciogliere, questa è il cuore dell’uomo. Allora affidiamo a San Gennaro questa bella intenzione. Vorrei che pregassimo per coloro che si stanno impegnando negli ospedali e nelle case di cura, medici, infermieri e operatori sociosanitari, e tanti di loro hanno dato la vita».
«Molti stanno chiedendo, e ora che succede? Non succede niente» ha aggiunto il monsignore. «Ci viene in aiuto la parola di Dio. Stasera a parlarci è San Gennaro, dice a me e a voi di ascoltare Gesù, la sua parola. Se c’è un miracolo che dobbiamo fare noi è sciogliere il nostro cuore, che ogni tanto si indurisce e si allontana dalla grazia di Dio».
«Questo cuore che ogni tanto diventa di pietra, facciamolo tornare cuore di carne, capace di palpitare ancora, di donare vita, un sorriso, una stretta di mano che non possiamo fare per la pandemia. San Gennaro – ha concluso monsignor Papa – ci dice che, se ascoltiamo Gesù, il miracolo avviene, non perché il sangue si scioglie o meno, ma perché si scioglie il cuore dell’uomo».
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