Calabria, spunta il nome di Gino Strada. Spirlì: «Abbiamo fior di professori. Non ci servono i missionari»

L’affaire della Sanità in Calabria rischia di diventare una barzelletta per colpa di un governo che non sa, evidentemente, che pesci pigliare. Il premier Giuseppe Conte ha sentito Gino Strada e la voce è stata anche confermata da fonti di Palazzo Chigi. A proporre il nome del fondatore della Ong Emergency è stato nientedimeno che il gruppo delle ‘Sardine’, un gruppo di giovanotti di sinistra, senza nè arte nè parte, diventati famosi per la loro protesta contro il leader della Lega Matteo Salvini.

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L’idea di contattare Strada però è piaciuta al Movimento 5 Stelle. Il governo avrebbe valutato varie opzioni per il coinvolgimento di Strada. Tra queste, una più operativa, sostanzialmente centrata sull’organizzazione dei reparti ospedalieri e degli ospedali da campo.

Quanto al ruolo di commissario, seppur l’ipotesi prevalente sembrerebbe quella di un affiancamento di Strada a Zuccatelli e non una sostituzione – una sorta di commissariamento – fonti di governo spiegano che il neo commissario, finito in un polverone mediatico a nemmeno 24 ore dalla sua designazione, non è ancora da considerarsi ‘salvo’.

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L’idea non è piaciuta però al presidente facente funzioni Nino Spirlì. «Cosa c’entra Gino Strada?» ha affermato a Tagadà su La7. «La Calabria è una regione dell’Italia, non abbiamo bisogno di missionari. Abbiamo fior di professori, si cerchi qui chi deve occuparsi della sanità calabrese, non abbiamo bisogno di essere schiavizzati». «Basta, è una vergogna alla quale il governo deve mettere fine – ha aggiunto Spirlì – non abbiamo bisogno di geni che vengono dalle altre parti del mondo. Men che meno del professore Strada».

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