Dpcm, proteste in tutta Italia: Migliaia in piazza a Napoli. Scontri a Torino e Milano

Da Nord a Sud: aumentano i focolai di protesta in tutta Italia. Si moltiplicano sempre più velocemente le manifestazioni (la maggior parte pacifiche) contro il nuovo dpcm che ha stabilito la chiusura dei locali (alle 18), delle palestre delle piscine, dei teatri e dei cinema. Napoli, Roma, Milano, Torino, Palermo, Genova, Catania, Treviso, Viareggio, Cremona, Salerno, Trieste. Sono solo alcune delle città che sono state protagoniste delle proteste di ieri. Lanci di pietre e bottiglie a Torino e Milano. Alcuni facinorosi però hanno approfittato della confusione e hanno danneggiato e svaligiato alcuni dehors ed esercizi commerciali.

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Momenti di grossa tensione ieri a Torino dove ci sono state vere e proprie scene da guerriglia urbana a piazza Castello ed a via Roma. Quella che nella giornata di ieri era stata annunciata sui social come una manifestazione di popolo contro le disposizioni del governo, si è trasformata in oltre due ore di lanci di bottiglie, pietre, bombe carta contro le forze dell’ordine che prima hanno risposto con cariche di alleggerimento, poi con l’utilizzo di lacrimogeni.

Il bilancio è una decina di feriti tra i poliziotti, un fotoreporter colpito alla testa da una bottiglia, e di una decina di manifestanti fermati per accertamenti: al momento sette sarebbero stati arrestati e due denunciati per accuse che vanno dalla resistenza aggravata a pubblico ufficiale in corso, al travisamento e al danno di oggetti mentre al vaglio degli inquirenti c’è l’ipotesi di devastazione. Tra di loro vi sarebbero alcuni ultrà e nessuno sarebbe titolare di un’attività o dipendente di un esercizio pubblico.

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Durante i disordini, devastati i dehors di alcuni locali chiusi, divelti e dati alle fiamme cassonetti dei rifiuti, preso di mira le vetrine di numerosi negozi (alcuni anche saccheggiati), che sono state colpite da pietre. Una volante della polizia, dopo aver fermato due nordafricani con altrettanti borsoni, ha recuperato buona parte della refurtiva sottratta dal negozio. Ora la situazione è tornata alla calma ma l’attività delle forze dell’ordine prosegue.

Lanci di pietre e bottiglie anche a Milano, davanti alla sede della Regione Lombardia. Le forze dell’ordine ieri sono intervenute lanciando lacrimogeni contro i manifestanti in via Melchiorre Gioia per disperdere i partecipanti di un corteo non autorizzato e violento partito da corso Buenos Aires, la via più commerciale della città. Anche qui un poliziotto è stato ferito, in maniera non grave, davanti alla Stazione Centrale.

A Napoli non si sono vissuti momenti di tensione nè scontri. A piazza Plebiscito, alle 18 di ieri, si sono radunate migliaia di persone per protestare contro il governo e la Regione Campania. Tanti gli striscioni esposisti tra cui uno che recitava: «Reddito di salute per tutti la crisi la paghino i ricchi». A manifestare i rappresentanti delle categorie maggiormente danneggiate come i ristoratori, i titolari dei bar, settori dell’indotto del turismo, ma anche studenti, esponenti dei centri sociali, singoli cittadini che stanno perdendo il lavoro.

«A salute e a prima cosa ma senza sorde nun se cantano messe», un altro degli striscioni. Presenti anche alcuni attivisti di Potere al Popolo, travestiti da fantasmi con lenzuola bianche a simboleggiare «i lavoratori invisibili che ogni giorno lavorano per portarci la pizza, che cucinano nei nostri ristoranti, e che sono i primi invisibili della pandemia, le persone senza tutele».

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Intorno alla piazza decine di camionette delle forze dell’ordine e agenti in tenuta antisommossa. Dopo un po’ i manifestanti, con il consenso delle forze dell’ordine, si sono diretti verso la sede della Giunta regionale campana nella vicina Via Santa Lucia. Nel corso della protesta un manifestante è stato fermato. La protesta si è poi conclusa ma i manifestanti hanno annunciato: «Torneremo davanti alla sede della Regione ogni giorno alle 18».

Questa mattina intanto un centinaio di tassisti sta protestando a Piazza del Plebiscito. A giudizio dei tassisti, in piazza con le loro vetture, la chiusura alle 18 dei ristoranti finisce per rappresentare l’ultimo colpo sulla loro categoria. «Durante i turni serali siamo quasi sempre ai parcheggi», spiega un rappresentante dei tassisti. Sono oltre 2400 le auto con la licenza a Napoli, un centinaio di imprese familiari che ora – dicono – sono in seria difficoltà, non avendo neanche più le risorse necessarie per pagare i premi assicurativi o per fare il pieno di carburante. I tassisti lanciano un appello al governo per ottenere aiuti economici immediati.

A Palermo ieri hanno manifestato i commercianti, ristoratori e dipendenti dei locali davanti alla prefettura. All’iniziativa, pacifica, hanno partecipato un centinaio di persone compresi alcuni lavoratori del settore dello spettacolo. Hanno contestato il nuovo Dpcm del governo e chiedono un sostegno economico per affrontare questo primo mese di chiusura. «Per molti di noi è un nuovo lockdown – hanno detto alcuni imprenditori del settore dei locali e dei bar – La chiusura alle 18 rappresenta un colpo mortale alle nostre attività. Il governo non ci può abbandonare in questo momento. Abbiamo bisogno di aiuti veri».

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