La maggioranza scivola sul numero legale. Rimandato ad oggi il CdM per lo stato di emergenza al 31 gennaio

La maggioranza scivola in aula alla Camera e per ben due volte è sotto il numero legale. E così il Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto varare estendere lo stato di emergenza al 31 gennaio e varare il nuovo Dpcm slitta a questa mattina.

E’ riassunto in questi due scatti il film di un’intera giornata parlamentare, che avrebbe dovuto chiudersi nella nottata di ieri con il governo che, alla luce di una curva epidemiologica sempre più importante, stabilisce una nuova stretta.

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Tutto inizia la mattina alla Camera dei deputati quando è atteso il ministro della Salute, Roberto Speranza, al quale tocca chiarire la situazione ma anche spiegare perché è indispensabile andare fino al 31 gennaio con lo stato di emergenza e introdurre nuove misure. Tra queste quello dell’obbligo delle mascherine all’aperto.

«Non dobbiamo farci illusioni e pensare di esserne fuori» spiega il ministro, «la battaglia non è vinta, la soglia di attenzione deve restare massima, anche nelle settimane e nei mesi a venire».

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Il ministro Speranza

Da qui la necessità di estendere per altri 4 mesi lo stato di emergenza. Tecnicamente il tutto sarà realizzato attraverso il varo del decreto legge e del Dpcm, ma sarà il primo a contenere le misure che il governo ritiene più urgenti:  l’utilizzo delle mascherine anche all’aperto e l’impossibilità per le Regioni di emanare ordinanze più soft rispetto ai provvedimenti dell’esecutivo.

Ieri la maggioranza per due volte senza numero legale in Aula alla Camera

Come detto però bisognerà attendere questa mattina visto che ieri la maggioranza è scivolata per ben due volte sul numero legale. La ragione? La quarantena a cui sono soggetti una serie di deputati ma anche la sciatteria della stessa maggioranza. Dal Pd Emanuele Fiano spiega che «sono 41 i deputati di maggioranza che sono in quarantena fiduciaria e che, pur negativi al Covid, non hanno potuto partecipare alla seduta di oggi facendo mancare il numero legale, che non è stato raggiunto per 15 voti». Puntando a sua volta il dito contro le opposizioni.

E infatti il capogruppo del M5S Davide Crippa dice: «In un momento delicato come questo che sta attraversando il Paese, trovo grave che alcune opposizioni non perdano occasione per strumentalizzare una situazione strettamente legata alla pandemia». Insomma, per Crippa «la maggioranza c’è, e se i colleghi in quarantena fossero stati considerati in missione – come espressamente richiesto e come ampiamente discusso dalla Giunta per il regolamento lo scorso mese di marzo – ci sarebbe stato anche il numero legale in Aula».

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Francesco Lollobrigida di Fratelli d’Italia

Lollobrigida: «Alla maggioranza oggi sono mancati più di 100 voti. Il Covid non c’entra nulla, la verità è che la maggioranza non è stata in grado di garantire il numero legale»

Dal canto suo l’opposizione non ci sta e il capogruppo di FdI, Francesco Lollobrigida, rivolgendosi alla maggioranza rigetta le accuse e smonta le ricostruzioni: «Altro che 15, voi sapete benissimo che alla maggioranza oggi sono mancati più di 100 voti. Quindi non vi arrampicate sugli specchi, il Covid non c’entra nulla. La verità è che la maggioranza, su un passaggio parlamentare così importante come la proroga dell’emergenza sanitaria, non è stata in grado di garantire il numero legale».

Posizione condivisa anche dalla capogruppo di Forza Italia, Maria Stella Gelmini per la quale non si tratta di «un problema contabile né sanitario, come hanno cercato di argomentare i gruppi parlamentari che sostengono l’esecutivo, ma di un grave problema politico».

A sera, comunque, la riunione dei capigruppo ha risolto la questione e cioè che «saranno considerati in missione tutti i deputati che sono oggetto di provvedimenti di limitazione della circolazione a causa del Covi d». Questo significa che non saranno computati come assenti. Ciò dovrebbe consentire di affrontare la votazione di questa mattina alla Camera senza alcun problema, anche perché come ha avvisato Fratelli d’Italia «senza l’autorizzazione del Parlamento non potete procedere. Prendete atto di questo e chiedete scusa al popolo italiano».

Comunque sia si guarda già oltre e precisamente a quando arriverà in Aula la Nota di aggiornamento al Def (Nadef). In quel caso servirà la maggioranza assoluta e quindi numeri importanti. E stavolta non ci sarà quarantena dei deputati che tenga.

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