Sequestrata una caserma a Piacenza, arrestati 6 militari dell’Arma. Il pm: «Reati impressionanti»

di Redazione

Non era mai successo in Italia. Non si era mai verificato che una caserma dei carabinieri finisse sotto sequestro. Eppure è quanto avvenuto questa mattina a Piacenza alla caserma Levante di via Caccialupo, in centro. Sei militari sono agli arresti, alcuni già in carcere, altri ai domiciliari.  Sono ritenuti responsabili a vario titolo, delle ipotesi di reato di peculato, abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, lesioni personali aggravate, arresto illegale, perquisizioni ed ispezioni personali arbitrarie, violenza privata aggravata, tortura, estorsione, truffa ai danni dello Stato, ricettazione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

«Faccio a fatica a definire questi soggetti come carabinieri, perché i loro sono stati comportamenti criminali. Non c’è stato nulla di lecito in quella caserma». Con queste parole il capo della Procura di Piacenza, Grazia Pradella, ha introdotto la conferenza stampa con cui sono stati snocciolati i punti dell’indagine.  «Tutti gli illeciti più gravi sono stati commessi in piena epoca Covid e del lockdown, con disprezzo delle più elementari regole di cautela imposte dai decreti del Presidente del Consiglio. Mentre la città di Piacenza contava i tanti morti del coronavirus, questi carabinieri – afferma Pradella – approvvigionavano di droga gli spacciatori rimasti senza stupefacente a causa delle norme anti Covid».

Pubblicità

«Siamo di fronte a reati impressionanti se si pensa che sono stati commessi da militari dell’Arma dei carabinieri. Si tratta di aspetti molto gravi e incomprensibili agli stessi inquirenti che hanno indagato. Una serie tale di atteggiamenti criminali che ci ha convinto a procedere anche al sequestro della caserma dei carabinieri per futuri accertamenti» ha aggiunto. «Quello che la procura deve chiedersi e che deve chiedersi anche l’Arma è come sia stato possibile che un appuntato dei carabinieri con un atteggiamento in stile Gomorra abbia acquisito tutto questo potere» ha sottolineato Pradella.

L’inchiesta nasce da un’indagine di polizia giudiziaria sul traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, che vedrebbe tra gli esponenti di spicco dell’organizzazione individuata un graduato dell’Arma dei carabinieri, in servizio presso la Stazione Piacenza Levante, che, sfruttando il ruolo di appartenente alle forze di polizia, avrebbe gestito un’attività di spaccio attraverso pusher di propria fiducia. Il militare, inoltre, avrebbe agevolato i sodali nella compravendita di ingenti quantità di stupefacenti, garantendo loro appoggio e protezione in cambio di un tornaconto economico.

Pubblicità Federproprietà Napoli

Nel dettaglio, le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse nei confronti di 12 soggetti, di cui 5 appartenenti all’Arma dei carabinieri mentre ai domiciliari sono finiti 5 persone, di cui 1 appartenente all’Arma. Si tratterebbe del comandante della stazione. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, invece, è scattato per 3 militari appartenenti all’Arma e per 1 appartenente al Corpo e l’obbligo di dimora nella Provincia di Piacenza per un Ufficiale dell’Arma (il comandante della compagnia di Piacenza).

Leggi anche:  Inchiesta ultrà, il gip: «Società interista si trova in una situazione di sudditanza»

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:

Setaro

Altri servizi

Inchiesta curve, il pm duro nei confronti dell’Inter: «Di fatto finanziò gli ultrà infiltrati»

Nelle audizioni in Antimafia comunale «omissioni in mala fede» Anche la Commissione antimafia del Comune di Milano sottovalutò la questione ultrà, perché fu «indotta in...

Omicidio alla Duchesca, il presunto killer fermato a Milano: è il nipote della vittima

L’uomo sarebbe il responsabile della morte del 45enne Luigi Procopio, assassinato in pieno giorno davanti al figlio di 11 anni Rintracciato a Milano il presunto...

Ultime notizie