Il presidente di FdI, Giorgia Meloni, il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida e il responsabile Economia di FdI, Maurizio Leo hanno presentato questa mattina, in una conferenza stampa a Montecitorio, i principali emendamenti di Fratelli d’Italia al dl rilancio che «non ci piace». «Stiamo parlando di un provvedimento emergenziale, non di una manovra finanziaria. Quello che si doveva fare coi soldi dello scostamento di bilancio, banalmente era aiutare le famiglie».
«Il dl rilancio» invece secondo Fratelli d’Italia «è un incrocio tra una legge finanziaria e una legge mancia, un provvedimento omnibus». Si pensi, tanto per citare qualche esempio ai centomila euro di consulenze per il Mef; i due milioni e mezzo di euro di consulenze al Mise; agli undici milioni in più per l’Expo di Dubai, tra cui 100 mila euro per voli in business class e altre mancette di questo tipo. «Così si rilancia l’Italia? Con cose che nulla hanno a che fare con quello che serve al Paese». «L’unico rilancio che dà è quello all’attività degli scafisti, con la sanatoria del ministro Bellanova» spiega la Meloni.
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Dl Rilancio, Meloni: «Serviva una struttura snella»
La critica di Fdi è anche alla struttura ‘monstrum’ del dl Rilancio: «266 articoli, migliaia di commi, centinaia di pagine» e, sottolinea Meloni, «serviranno ben 102 decreti attuativi per renderlo operativo». La proposta di Fdi «è diametralmente opposta: un provvedimento snello per far arrivare il prima possibile i soldi a famiglie e imprese. Poche cose in modo efficace e per noi – spiega Meloni – avrebbero dovuto essere tre i filoni principali: difesa dei posti di lavoro; sostegno a imprese e lavoratori autonomi; aiuto a famiglie e persone in difficoltà».
Meloni: «Stati generali sono il Parlamento»
«Ci piacciono poco le passerelle, gli Stati generali a casa nostra sono il Parlamento della Repubblica. Un vero confronto parte da come si spendono quegli 80 miliardi di euro, autorizzati con lo scostamento di bilancio. Non è normale che si metta continuamente la fiducia mentre si dice che ci si vuole confrontare con le opposizioni. Poi si convocano gli Stati generali per sapere cosa pensiamo: noi non vogliamo parlare di cosa si deve fare tra uno, due mesi. Noi vogliamo discutere di questo provvedimento» afferma Meloni.
Le principali proposte di FdI
Riduzione del 50% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di 12 mesi e la riduzione del carico fiscale per un importo pari all’80% del costo del trattamento di integrazione salariale che avrebbe sostenuto lo Stato in caso di ricorso agli ammortizzatori sociali; l’ampliamento della durata del blocco dei licenziamenti previsto dal dl rilancio; libertà di voucher in tutti i settori produttivi o almeno in agricoltura; sospensione dell’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale per il periodo d’imposta 2020 e abolizione del limite all’uso del contante; eliminazione del minimo contributivo previdenziale Inps per artigiani e commercianti.
Ancora: l’eliminazione totale, per il periodo dell’emergenza , dell’obbligo di accordo sindacale per l’accesso alla Cassa Integrazione guadagna ordinaria e in deroga; riduzione al 5% dell’aliquota Iva per settore alberghiero, somministrazione e trasporto passeggeri. Aiuti anche al settore turistico, utilizzando i 2.4 miliardi del bonus vacanze, per attivare un meccanismo in grado di supportare concretamente gli operatori del sistema ricettivo; estensione del contributo a fondo perduto anche a professionisti (ordinistici e non) e ai lavoratori dello spettacolo; riduzione delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro autonomo (10% per gli autonomi senza dipendenti e 5% per gli autonomi con dipendenti); proroga congrua dei termini di versamento dei tributi e unificazione degli anni fiscali 2019/2020; contributo a fondo perduto su versamenti Iva.
Infine, introduzione di un assegno di solidarietà per famiglie e persone in difficoltà di 300 euro a persona, aumentato di 250 per ogni figlio a carico per la durata di 12 mesi per chi è privo di reddito. Questo provvedimento dovrebbe essere finanziato con l’abolizione del reddito di cittadinanza e le risorse destinate al reddito d’emergenza. Maggior sostegno economico ai nuclei familiari con presenza di disabili; incremento di 20 milioni del fondo per le scuole primarie; e Incremento di 110 milioni del fondo sostegno locazioni e al fondo mutui prima casa.