Arriva la Fase 2 ma Conte invita alla prudenza. Sul decreto Maggio mancano le risorse per la Cig

La tanto attesa Fase 2 è arrivata. Saranno quasi 4 milioni e mezzo i lavoratori che da oggi torneranno in pista dal settore manifatturiero al commercio, passando anche per la ristorazione. Naturalmente rimane il principio del distanziamento di sicurezza e quindi le attività al dettaglio rimangono limitate all’asporto o alla consegna a domicilio. Si tratta comunque di un passo in avanti.

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Conte: senso di responsabilità ancora maggiore per la Fase 2

Rimane però il timore che la curva dei contagi possa risalire. Lo ha ribadito ieri il premier Conte che su Facebook spiegando che «saranno ben più numerose le occasioni di un possibile contagio» e richiamando tutti «a un senso di responsabilità ancora maggiore». Quindi «il futuro del Paese sarà nelle nostre mani. Più saremo scrupolosi e prima potremo riconquistare altri spazi di libertà. Non sperperiamo quello che abbiamo faticosamente guadagnato».

Scontro Boccia-Santelli. Impugnata ordinanza Regione Calabria

Tensione che traspare anche dalle parole del ministro degli Affari regionali Francesco Boccia che non ha gradito la decisione della governatrice della Calabria di riaprire bar e ristoranti, tanto che ha annunciato di aver impugnato l’ordinanza della presidente Santelli. Dal canto suo Iole Santelli tiene duro e non ritira l’ordinanza e anzi rilancia: «i ristoranti li ha aperti il governo per l’asporto, io ritengo più pericoloso la fila dell’asporto piuttosto che prevedere chi ha tavolini all’esterno dove possa lavorare». Morale: nessun ritiro dell’ordinanza.

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Meloni: sbagliata riapertura per settori

A sua volta Giorgia Meloni dal salotto di ‘Non è l’Arena‘ di Massimo Giletti avverte che «Bisogna essere seri sulle riaperture, avremo a che fare con il coronavirus per molto tempo, sappiamo che c’è una letalità diversa rispetto all’età. Sono d’accordo con chi dice che non si può trattare tutti allo stesso modo. Dobbiamo valutare il tema dei tamponi a tappeto che è centrale, tenere in considerazione la differenza delle età, e sono contraria alla riapertura per settori, è facile per governo ma condanna le imprese a morire. Se hai un codice ateco sfortunato non puoi morire per decreto»

Quindi, si apre ma con il fiato sospeso e con l’occhio fisso ai dati. Ma la mente sarà focalizzata anche sui principali appuntamenti politici della settimana, perché questa è una settimana cruciale non soltanto per la Fase 2.

Niente decreto Aprile, arriva il dl Maggio

Primo, ma soltanto in ordine temporale, il decreto Aprile che ormai sarebbe meglio chiamare Maggio. Dalla scorsa settimana il Consiglio dei ministri è slittato a questa settimana. Si ipotizza possa essere mercoledì, ma ci sono ancora molti nodi da sciogliere. Il Parlamento la scorsa settimana ha dato il via libera a 55 miliardi per nuovo deficit proprio per finanziare le misure previste, ma tutta la giornata di ieri non è riuscita a sciogliere tutti i nodi

Il nodo delle coperture alla Cig. Servono 14 miliardi di euro

Il problema principale sembra essere la Cig, che in base a questo decreto sarà prolungata di altre nove settimane, ma per le quali mancherebbero ancora 7 miliardi. Si attendono stime più accurate ed ufficiali dall’Inps ma l’ipotesi è di salire fino a 14 miliardi, anche se non è chiaro se queste risorse basteranno a coprire tutti i costi.

Poi ci sono le altre misure previste dal decreto, come il reddito di emergenza su cui spingono molto i Cinquestelle ma anche i prestiti a fondo perduto per le Pmi e l’ingresso dello Stato nelle grandi imprese. Una vera e propria manovra che lo stesso presidente del Consiglio ha dichiarato «impegnativa» anche perché sa benissimo che questa è una sorta di prova d’appello finale. Matteo Renzi è stato molto chiaro in Senato giovedì scorso, adesso sono necessari fatti e non chiacchiere.

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Il bluff del dl liquidità. Il bazooka da 750 miliardi non si vede

Pesa ancora il bluff del decreto Liquidità che nelle parole del premier e del ministro Gualtieri doveva essere un bazooka capace di generare un effetto moltiplicatore di 750 miliardi e che invece si è dimostrato completamente inefficace, limitato al massimo ad una manciata di miliardi di euro. Perciò il governo si gioca tanto su questo decreto Maggio.

L’8 maggio la Commissione Ue presenta proposta su Recovery Fund

Sempre in questa settimana poi c’è il tanto atteso appuntamento con la Commissione europea che venerdì 8 maggio dovrebbe presentare la fatidica proposta sul Recovery Fund. Anche su questo punto l’Esecutivo si gioca tantissimo stretto tra chi nella maggioranza vorrebbe puntare al Mes senza condizionalità, Italia Viva e Pd, e chi invece continua ad insistere sul No Mes, il Movimento Cinque Stelle.

Comunque, è difficile che già l’8 maggio ci sarà una proposta, è possibile piuttosto lo slittamento alla settimana successiva. Ma il vero nodo rimane il finanziamento del fondo sui cui c’è lo scontro tra rigoristi e Paesi del Sud Europa, con i primi che vogliono puntare sul prossimo bilancio europeo, il che significherebbe andare a gennaio del 2021, e i secondi che vorrebbero far partire i finanziamenti già a giugno.

In Senato finalmente non si parla di Coronavirus. Il dl Olimpiadi invernali e l’informativa di Franceschini

Non solo governo, però, visto che la settimana vedrà anche il Parlamento lavorare a pieno regime. Al Senato la notizia è che in Aula non si prevedono provvedimenti legati al Coronavirus, una grande novità visto che da due mesi a questa parte Palazzo Madama si è riunito soltanto per discutere delle misure contro il Covid-19.

Mercoledì è previsto il voto con il via libera al decreto legge sui Giochi olimpici invernali di Milano/Cortina del 2026. E sempre mercoledì, ma nel pomeriggio, ci sarà l’informativa del ministro dei Beni culturali Franceschini per fare un punto della situazione del settore in questo momento delicato. Da segnalare, infine, in Commissione Istruzione l’esame degli emendamenti al decreto Scuola con l’obiettivo di portarlo in Aula la prossima settimana.

Alla Camera ritorna il decreto Covid. Martedì audizione di Arcuri in Commissione Trasporti

La Camera sarà invece alle prese ancora con provvedimenti sul Coronavirus. In particolare, in Aula martedì è prevista la discussione sul dl Covid-19 che racchiude le prime misure che il governo varò all’inizio dell’emergenza. Un provvedimento su cui si sono concentrate le polemiche, e anche una serie di emendamenti, soprattutto da parte di Pd e Italia Viva stanchi di un governo che va avanti a forza di Dpcm. Per questo il decreto è slittato di una settimana e si vedrà se in questa saranno state superate le divergenze.

Oggi invece i ministri Patuanelli e Gualtieri saranno auditi dalle Commissioni Finanze e Attività produttive sul dl Liquidità imprese, mentre martedì nella Commissione Trasporti toccherà al commissario Arcuri sull’app Immuni. E infine sempre in tema di audizioni, ma stavolta in Aula, sarà la volta dei ministri Provenzano e Franceschini, il primo mercoledì e il secondo giovedì.

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