Esplosione al distributore a Roma, 40 feriti: due sono gravi

Ipotesi dei vigili del fuoco: esplosione da guasto al gpl

Un boato e poi le fiamme. La paura di un intero quartiere di prima mattina: «Sembrava una bomba», dicono gli abitanti attorno a Villa De Santis, nel quartiere Prenestino a Roma, dove ieri si è verificata una doppia esplosione in un distributore. Una deflagrazione sentita in gran parte della città e dalla quale si è levata una densa nuvola di fumo visibile ad occhio nudo da molti quartieri. Le immagini che si sono susseguite per l’intera giornata da Roma immortalano l’apocalisse che ha travolto il Prenestino, quel che resta del distributore di gpl saltato in aria e che – per puro miracolo – non ha causato una strage.

L’evacuazione tempestiva evita la tragedia

Alle prime avvisaglie di fumo, i gestori del centro estivo adiacente hanno avuto la prontezza di rimandare a casa tutti i bambini e chiudere gli accessi alla piscina che, altrimenti, avrebbe avuto 120 ospiti. A fine giornata si conteranno oltre 40 feriti, di cui due in gravi condizioni. Non solo civili, ma anche soccorritori e agenti delle forze dell’ordine, i primi ad accorrere sul posto prima che l’esplosione li travolgesse. La Procura di Roma, che presto riceverà una prima informativa dagli investigatori, ha avviato un’indagine per lesioni e disastro colposo.

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Le cause

Le cause, secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco, sarebbero da attribuire ad un malfunzionamento dell’impianto del gas, un cosiddetto ‘blif da gpl’, che viene equiparato all’esplosione di una bomba. A confermare la potenza della deflagrazione sono state le tante testimonianze dei cittadini, non solo i residenti del quartiere ma anche quelli delle aree limitrofe.

Le testimonianze dei cittadini

«Siamo stati svegliati da un boato, sembrava una bomba, un attentato – racconta una donna -. Non abbiamo capito di cosa si trattasse, tutti i vetri hanno tremato. Poteva essere una bomba, il terremoto, non capivamo. Poi dal fumo abbiamo capito che era una esplosione».

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Scene da incubo: «Arrivavano pezzi di metallo»

«Mentre andavo verso il centro sportivo, per accertarmi non ci fosse più nessuno, è esplosa un’ambulanza e ho visto un pezzo di lamiera volare verso la mia direzione – dice un 28enne -. Arrivavano pezzetti di metallo, cose incendiate».

Gualtieri: «Evitate conseguenze peggiori grazie ai soccorsi»

Sul posto è arrivato anche il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri. «Fortunatamente – ha detto – tra le segnalazioni e l’arrivo sia dei vigili del fuoco che delle forze dell’ordine c’è stato il tempo e la grande capacità di tutti gli operatori che hanno sgomberato la zona, quindi si sono evitate conseguenze molto più gravi». Il primo cittadino è stato in stretto contatto con la premier Giorgia Meloni che ha espresso la sua vicinanza ai feriti e ringraziato tutti i soccorritori.

Solidarietà ai feriti anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha chiamato personalmente il sindaco Gualtieri. Una preghiera anche da papa Leone XIV, che – da vescovo di Roma – ha seguito «con apprensione gli sviluppi di questo tragico incidente».

Evacuazioni, danni e rischi ambientali

In totale sono una cinquantina le persone evacuate in seguito all’esplosione che, oltre al distributore, ha coinvolto anche un deposito del 118 dove c’erano diverse bombole d’ossigeno. Per questo i boati uditi dai residenti sono stati più d’uno, probabilmente causati proprio dai dispositivi medici. Ingenti danni, poi, alla polisportiva Villa De Sanctis, dove a quell’ora – intorno alle 8 – erano già arrivati i primi bambini del centro estivo.

«Ai primi sentori di fumo – racconta il presidente, Fabio Balzani – li abbiamo fatti evacuare, ce ne erano otto. Se fosse successo un’ora più tardi sarebbe stata una strage: ci sarebbero stati i 60 bambini del centro estivo, noi responsabili, e 120 prenotati in piscina».

Zona in allerta: cittadini invitati a restare in casa

L’intera area, che insiste tra via Casilina e via Prenestina, è in allerta, con la Protezione Civile che ha invitato i cittadini a restare a casa con le finestre chiuse e i condizionatori spenti. Da evitare anche l’uso di auto e scooter, che potrebbero aumentare la possibilità di inalare gas nocivi a causa della ventilazione. Il municipio V ha attivato l’unità di crisi locale, in attesa anche delle analisi ambientali dell’Arpa per verificare la salubrità dell’aria. Quel che resta in via dei Gordiani è desolazione e distruzione, con i sigilli delle autorità a blindare l’area e gli sguardi ancora increduli di tutti i residenti.

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