Napoli, tre stazioni della linea 1 chiuse in piena estate: periferie in rivolta contro Anm e Comune

Piscinola, Chiaiano e Frullone ferme per lavori: protesta a Scampia

Scatta la protesta nei quartieri nord di Napoli e in parte della provincia: la chiusura estiva, che dovrebbe iniziare il 23 giugno, delle stazioni di Piscinola, Chiaiano e Frullone per lavori di manutenzione ordinaria, annunciata da ANM, sta già sollevando forti malumori. Sabato 21 giugno, alle ore 10:30, alla metropolitana di Scampia in via Zuccarini, è prevista una manifestazione-assemblea a cui hanno già aderito ben cinquanta tra comitati, associazioni, sindacati e realtà politiche.

«Una decisione che avrà un impatto diretto su oltre un milione di cittadini tra lavoratori, studenti e pendolari, isolando interi territori» afferma Periferia Attiva, lista civica promotrice della mobilitazione. «L’unica alternativa proposta è rappresentata da navette sostitutive che, come già dimostrato in passato, non riescono a garantire corse puntuali e frequenti, restando troppo spesso bloccate nel traffico».

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Disparità e invito alla mobilitazione

Lo scetticismo verso le istituzioni è tangibile: «Dinanzi alle sole parole delle istituzioni non possiamo restare fermi. Ancora una volta i disagi ricadono su periferie e provincia, mentre nei quartieri centrali e turistici, gli interventi vengono pianificati limitando al minimo le interruzioni. È evidente la disparità: si tutela il turista e si abbandonano lavoratori e studenti». Poi l’invito alla mobilitazione: «La partecipazione collettiva è fondamentale per fare pressione su chi ha deciso che isolare migliaia di persone sia una scelta accettabile».

Ma cosa chiedono i partecipanti e gli organizzatori? L’istituzione di un tavolo di confronto tra ANM, istituzioni e cittadini, trasparenza sui lavori, le tempistiche e la reale necessità degli interventi e una vera alternativa alla metropolitana sulla tratta Scampia–Frullone: un trasporto su gomma potenziato e un piano traffico efficiente.

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Simeone: Un piano alternativo per ridurre i disagi

Della questione si era già interessato – come raccontato in un precedente articolo proprio qui su ilsud24.it – Nino Simeone, presidente della Commissione consiliare Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità del Comune di Napoli, inviando formalmente una nota di richiesta chiarimenti ai vertici di ANM, e per conoscenza all’assessore alla Mobilità Edoardo Cosenza.

Inoltre, il consigliere ha esposto un piano che, se approvato da ANM, alleggerirebbe l’impatto dei lavori di manutenzione sui viaggiatori. «L’idea è quella di far funzionare, a pieno carico – 800/900 passeggeri – la metropolitana in direzione Centro Direzionale dalle 6:15 alle 8:00», dice Simeone a ilSud24 per poi aggiungere «Dopo le 8:00, l’ANM, garantirebbe il trasporto su strada con navette». Inoltre «si lavora anche a un’ipotesi per l’apertura della tratta nelle ore serali e non ci saranno chiusure anticipate prima delle 23:00».

Il piano ufficiale di Anm per limitare i danni

L’ipotesi avanzata dal presidente della commissione Mobilità si è, infatti, concretizzata. L’ANM ha infatti reso noto, questa mattina, che al fine di limitare i disagi sulla mobilità saranno previsti i seguenti servizi: Servizio metropolitano unidirezionale da Piscinola a Colli Aminei dalle 6:00 alle 8:00; Servizio metropolitano unidirezionale da Colli Aminei a Piscinola dalle 21:30 alle 23:30 dalla domenica al giovedì e dalle 0:00 alle 2.00 il venerdì e sabato; Servizio sostitutivo bus dalle ore 6:30 alle 23:30, dal lunedì alla domenica, che collegherà le stazioni di Piscinola, Chiaiano, Frullone e Policlinico; fermerà unicamente in corrispondenza delle stazioni ed avrà una frequenza di circa 10 minuti. Inoltre per tutto il periodo interessato dai lavori non saranno programmate chiusure anticipate della metropolitana.

Esposito: Difficoltà ci saranno ma è inevitabile

«Bisogna sicuramente informare la cittadinanza, qualora appunto il quadro è chiaro per quanto riguarda tutte le misure alternative per limitare i disagi che purtroppo ci saranno, perché le chiusure saranno inevitabili», afferma invece il consigliere comunale Pasquale Esposito, presidente della Commissione Sicurezza, Legalità, Polizia Municipale, a ilSud24.it e aggiunge: «È un intervento strutturale importante che riguarda la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori, sono degli interventi che devono essere realizzati ogni 20 anni. Negli anni passati non è stato fatto, ora siamo arrivati al ventottesimo anno».

«È positivo il fatto che vengano svolti nel periodo estivo. – continua il consigliere – Comprendo i disagi dei comitati e dei cittadini nel chiedere tutte le informazioni e spingere l’amministrazione e la stessa società partecipata ANM per trovare soluzioni e alternative che possano creare meno disagi». «Ovviamente – sottolinea tutte le misure non andranno a colmare la mole di persone che prendono ogni giorno la metropolitana».

«L’attenzione dell’amministrazione comunque è molto alta e anche noi già stiamo facendo un lavoro quotidiano di interfaccia con l’ANM e con i dirigenti della viabilità e dei trasporti del Comune di Napoli. Detto questo però, bisogna spiegare bene il perché si chiudono queste stazioni. Perché riguarda una manutenzione obbligatoria per la sicurezza di tutti, soprattutto dei cittadini ma, anche dei lavoratori che poi operano nelle metropolitane», rileva Esposito.

Perché solo ora?

Ci sarebbe a questo punto da chiedersi e da chiedere: perché questi lavori non sono stati fatti allo scadere dei 20 anni, ma si è atteso il «ventottesimo anno»? E inoltre: chi doveva vigilare sul rispetto delle scadenze per questi lavori di manutenzione «obbligatori per la sicurezza». Stiamo forse viaggiando su binari non sicuri?

I conti sono presto fatti. La città di Napoli in quegli anni era sotto l’amministrazione del sindaco De Magistris, proprio espressione di alcuni di quei movimenti popolari e antagonisti che sabato scenderanno in piazza per protestare. Il fermento e la mobilitazione sono sempre espressione buona e giusta di un popolo che cerca di far valere i propri diritti e far sentire la propria voce.

Spesso dimentichiamo però di far sentire la nostra voce e far valere i nostri diritti – compreso quello alla sicurezza dei trasporti pubblici – in ogni momento storico, a prescindere da chi amministra le nostre città e i nostri quartieri, rischiando così di sembrare dei Masaniello sbandati pronti a rincorrere qualsiasi battaglia pur di andare contro questa o quella parte solo per partito preso o ideologia.

A questo punto, se i lavori – come dice il consigliere Esposito – sono «obbligatori per la sicurezza», vanno fatti. Va trovato il giusto compromesso tra amministrazione, cittadini e ANM, forse seguendo la proposta del consigliere Simeone o qualche altro suggerimento che potrebbe venir fuori proprio dall’assemblea pubblica di sabato 21.

Una cosa sembra certa: alla luce dei tragici avvenimenti di qualche mese fa, avvenuti proprio in provincia di Napoli, come la tragedia della funivia del Faito, non possiamo permetterci né di risparmiare, né di rimandare sulla sicurezza dei nostri trasporti pubblici.

Setaro

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