Ex Ilva, concluso il lavoro istruttorio per l’autorizzazione ambientale

Urso: «Attendiamo indicazioni dei cittadini al ballottaggio»

Finito il lavoro per la nuova Autorizzazione integrata ambientale per l’ex Ilva. È pronto il parere istruttorio conclusivo. Il gruppo istruttore del ministero dell’Ambiente, del quale fanno parte anche Regione Puglia ed enti locali (Provincia di Taranto e Comuni di Taranto e Statte) ha esaminato le ultime osservazioni avanzate da Acciaierie d’Italia sulle prescrizioni inserite nella prima versione del parere istruttorio e firmato il verbale finale. Adesso il parere sarà pubblicato e poi andrà in conferenza dei servizi per la discussione finale.

Una volta licenziato dalla conferenza, il testo andrà al ministero dell’Ambiente che con un decreto provvederà al rilascio della nuova Aia, che varrà per 12 anni e autorizza una produzione di 6 milioni di tonnellate l’anno di acciaio con gli altiforni.

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Acciaierie contesta il primo testo: troppo costoso e vincolante

La prima versione del parere istruttorio, che risale agli inizi di aprile, è stata contestata da Acciaierie con una serie di motivazioni: Aia costosa (oltre un miliardo di euro), diverse misure irrealizzabili, un testo che pone vincoli che nemmeno l’Europa pone. Così Acciaierie ha spedito un corposo pacchetto di osservazioni che il gruppo istruttore ha esaminato nelle scorse settimane.

Un’analisi che ha anche determinato il rinvio della conferenza dei servizi inizialmente prevista a maggio. Era quindi pronta una seconda versione di parere istruttorio, ma il ministero dell’Ambiente nelle settimane scorse ha temporaneamente fermato tutto, dicendo che AdI stava mandando altre osservazioni alle prescrizioni. Osservazioni che sono state esaminate ieri, segnando così la conclusione dei lavori.

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Nuova Aia e arrivo nella rada di Taranto di una nave di rigassificazione sono i temi su cui gli azeri di Baku Steel Company – in gara per comprare l’Ex Ilva – attendono risposte. E anche il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha più volte detto che da questo doppio via libera dipende la possibilità di chiudere la trattativa, oltreché di fare realmente la decarbonizzazione dell’acciaio attraverso il gas.

Le scelte che faranno i cittadini

Il ministro Urso ha spiegato che «molto dipende dalle scelte che faranno i cittadini di Taranto nel ballottaggio che si svolgerà domenica, sulla base di programmi che a me appaiono alternativi anche per quanto riguarda lo sviluppo della siderurgia a Taranto. Ed anche per questo un governo come il nostro, che è estremamente rispettoso della volontà dei cittadini, ha giustamente convocato i sindacati quando sapremo con chiarezza quali sono le indicazioni che verranno dai cittadini di Taranto e su cui impegneranno la nuova giunta e il nuovo sindaco».

«Non sfugge ad alcuno – ha aggiunto – che è il primo atto per poter sviluppare un progetto siderurgico green a Taranto è l’accordo di programma che va sottoscritto da tutti gli attori e innanzitutto dal Comune, in merito alla realizzazione di un rigassificatore e di un impianto di desalinizzazione che possono supportare l’attività che lì dovrà essere realizzata. Quindi – ha concluso – credo sia giusto attendere le indicazioni dei cittadini di Taranto innanzitutto».

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