Via libera al ddl animali: carcere e maxi-multe per chi li maltratta

Approvato anche dal Senato: è legge

Nell’Aula di Palazzo Madama passa, con il voto per alzata di mano, il provvedimento che prevede l’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali. Il disegno di legge, che ha come prima firmataria la parlamentare di NM Michela Vittoria Brambilla, diventa così definitivo visto che era già stato approvato alla Camera lo scorso novembre e non ha subito modifiche al Senato.

Animali soggetti di diritto e non oggetti di sentimento

Il testo punta di fatto a rafforzare le norme sui reati legati ai maltrattamenti e agli abusi sugli animali. Tra le modifiche che si introducono ai Codici Penale e di Procedura Penale c’è quella che specifica come l’obiettivo sia quello di «tutelare direttamente gli animali» e non più il «sentimento per gli animali» da parte degli esseri umani. Gli animali, in questo modo, è stato sottolineato in Aula da quasi tutti gli esponenti della maggioranza, vengono così messi «al centro delle tutele giuridiche, riconoscendo i loro diritti in modo indipendente dal nostro modo di percepirli».

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Pene più dure per chi uccide o maltratta

Le modifiche introdotte dalla legge comportano anche l’inasprimento delle pene per chi commette crimini contro gli animali. Gli organizzatori di eventi o competizioni in cui vengono sottoposti a violenze vedranno aumentata la multa da 15.000 a 30.000 euro. In caso di combattimenti tra animali per chi li organizza si passa dai 2 ai 4 anni di reclusione, con sanzioni fino a 30.000 euro per chi vi partecipa. Chi uccide un animale rischia il carcere da 6 mesi fino a 4 anni e una multa fino a 60.000 euro.

Pene più severe anche in caso di maltrattamento: si rischia fino a 2 anni di reclusione e non sono più previste sanzioni pecuniarie alternative. Si introduce poi il divieto di «abbattimento degli animali coinvolti, che dovranno rimanere sotto custodia fino alla fine del processo». Le associazioni di protezione degli animali potranno chiedere il riesame del sequestro per garantire il miglior trattamento possibile. In caso di reati abituali, le misure di prevenzione saranno simili a quelle già previste per i crimini di stampo mafioso.

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Stretta su abbandoni, traffici e maltrattamenti domestici

Stretta anche contro l’abbandono e il traffico illecito. Sanzioni più severe per l’import illegale. Divieto di tenere gli animali domestici legati con catene. Le multe per chi lo fa possono arrivare fino a 5.000 euro. Cambiano le modalità di coordinamento tra le forze di polizia per facilitare l’individuazione e la repressione dei crimini.

Si istituisce una sezione apposita nella banca dati delle forze dell’ordine per raccogliere e analizzare tutte le informazioni relative a questo tipo di reato. Divieto totale di utilizzare pellicce di gatti domestici per fini commerciali. L’introduzione delle nuove norme non comporterà un aumento delle spese per lo Stato.

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