Notte tranquilla, senza incidenti, a Mondragone dove per due giorni si sono vissuti attimi di tensione dopo la scoperta di un focolaio di Covid-19 tra le palazzine ex-Cirio, abitate prevalentemente da bulgari di etnia Rom. Le forze dell’ordine, integrate dai Baschi verdi della Guardia di Finanza e da agenti del Reparto Mobile della Polizia, hanno stretto il cordone della zona rossa, uno spazio limitato a cinque palazzoni.
I bulgari, tranquillizzati dalla distribuzione di generi alimentari da, parte della Protezione civile, restano affacciati ai balconi. Nel resto del centro del litorale domizio i residenti, tutti con mascherina, anche in strada, mostrano qualche sintomo di insofferenza per le tv, che danneggerebbero lo sforzo di ripresa turistica del territorio.
Gli uffici del Comune sono chiusi come in un sabato qualunque, e questo accende la polemica dell’opposizione di centrodestra. «La chiusura degli uffici, in un momento come questo – dice l’ex sindaco Giovanni Schiappa – è il segno della chiusura ai problemi di questa amministrazione, che deve rispondere insieme alla Regione, di questa emergenza. Il 7 aprile avevo chiesto al sindaco tamponi per l’intera comunità bulgara. La richiesta è stata ignorata». Nel pomeriggio di lunedì, intanto è confermato l’arrivo del leader della Lega, Matteo Salvini, a Mondragone. «Non ci sarà una manifestazione – dice Schiappa – ma incontri con i cittadini e con i consiglieri».
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