Auto ‘sparite’ a Napoli e rivendute a Palermo: 37 persone a giudizio

Sono accusati di avere organizzato un giro di truffe

Il Gup del tribunale di Palermo, Nicola Aiello, ha rinviato a giudizio 37 imputati, accusati di avere organizzato un giro di truffe da un milione di euro su auto di lusso e di grossa cilindrata rubate. Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Misilmeri (Palermo), i furti avvenivano a Napoli, le assicurazioni, ingannate, risarcivano i danni e nel frattempo le vetture venivano rivendute a Palermo con targhe nuove e reimmatricolazioni fasulle: tutto questo grazie alla collaborazione di due uomini delle forze dell’ordine, che avevano accesso alle banche dati del ministero degli Interni.

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L’inchiesta era stata denominata Dirty Cars, auto sporche. Tra coloro che vanno a giudizio anche un carabiniere, Giuseppe Lo Casto, 56 anni, già in servizio alla stazione Palermo Scalo, e il poliziotto Fabrizio La Mantia, 43 anni, in servizio nella questura del capoluogo siciliano. Prima udienza a marzo davanti al tribunale: altissimo il rischio della prescrizione, che di regola travolge questo tipo di reati nel giro di pochi anni.

Sotto processo ci saranno anche Gaetano Pitarresi, Ivan De Luca, Matteo Cavallaro, Giovanna Cascino, Antonino Sardina, Calogero Caruso, Giuseppe Cangemi, Salvatore Marchione, Salvatore Piazzese, Benedetto Piazzese, Pietro Trapani, Simone Sanfilippo, Giuseppe Amico, Massimo Badagliacco, Vincenzo Castronovo, Marzia Dallari, Pietro Di Marco, Calogero Frisco, Michela e Maria Federica La Bua, Maria Carmela Megna, Rosalia Napoli, Salvatore Patinella, Concetta Presti, Alberto Prisco, Andrea e Salvatore Puntaloro, Vito Riccobono, Daniela Romeo, Veronica Scafidi, Giovanni Stemma, Fedele Valenti, Luca Ferrara, Laura Disca e Cristian Salerno.

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