Napoli, il ministro Lamorgese in prefettura. I comitati di liberazione dalla camorra: «Criminalità nell’agenda politica»

Parteciperà al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, mercoledì 19 gennaio alle ore 10.30, sarà in prefettura a Napoli per partecipare al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in cui si discuterà della situazione della sicurezza nell’area metropolitana. La titolare del Viminale successivamente presenzierà alla sottoscrizione dell’accordo per la promozione e l’attuazione di un sistema di sicurezza partecipata e integrata per lo sviluppo della Città di Napoli, da parte del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e del prefetto di Napoli, Claudio Palomba.

I comitati di liberazione dalla camorra: «La questione criminale deve entrare nell’agenda della politica»

«La decisione di partecipare a Napoli alla riunione del comitato ordine e sicurezza pubblica va nella direzione auspicata da tutti noi. Da tempo, infatti, sosteniamo la necessità di un impegno a 360 gradi nel contrastare la criminalità organizzata e il malaffare. Ci sono ampie zone del territorio napoletano dove la democrazia è sospesa e dove una minoranza costringe la popolazione a chinare la testa. La questione criminale deve entrare nell’agenda della politica. Siamo consapevoli della necessità di un impegno corale del governo. Non è e non puè essere trattata solo come questione di sicurezza e ordine pubblico».

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Lo affermano in una nota i comitati di liberazione dalla camorra dell’area Sud, dell’area Est e dell’area Nord di Napoli in occasione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in programma domani a Napoli con la responsabile dell’Interno, Luciana Lamorgese.

«Alla ministra Lamorgese e ai responsabili nazionali delle forze dell’ordine – proseguono – chiediamo un impegno costante. Bombe e stese, agguati e criminalità predatoria rendono insopportabile la situazione. Occorrono risposte concrete al bisogno di legalità. L’indifferenza della società civile rende forti gli uomini della camorra perché quando ci si sente soli la paura prende il sopravvento», concludono.

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