La premier: «Governo lavora per colmare i divari tra territori»
«Questo governo considera fondamentale investire nelle politiche di prevenzione. È la ragione per la quale stiamo lavorando fin dal nostro insediamento per consolidare un cambio di paradigma e promuovere con sempre maggiore determinazione l’adozione di stili di vita sani e la partecipazione ai programmi di screening, che sono uno strumento decisivo per migliorare lo stato di salute, evitare l’insorgenza di malattie e intervenire con tempestività ove necessario». Lo ha detto Giorgia Meloni in un videomessaggio per la prima edizione degli Stati generali della prevenzione, che si aprono oggi a Napoli.
«Il nostro obiettivo – aggiunge la presidente del Consiglio – è quello di passare da un sistema sanitario reattivo, che interviene solo dopo l’insorgere della malattia, a un modello proattivo, capace di anticipare e contenere i rischi prima che diventino emergenze. Ecco perché – sottolinea – siamo convinti che i programmi di screening debbano essere sempre più diffusi e radicati su tutto il territorio nazionale».
«Ci sono molti margini di miglioramento, in particolare nelle regioni del Sud», osserva ancora soffermandosi appunto sugli screening. «Siamo convinti che i programmi di screening debbano essere sempre più diffusi e radicati su tutto il territorio nazionale», aggiunge. «L’estensione in molte Regioni dello screening gratuito mammografico alle fasce d’età 45-49 e 70-74 anni, rappresenta un passo avanti che considero molto significativo, ma è un dato che ci sprona a fare ancora di più», rileva ancora Meloni.
I divari territoriali e la spesa record
«La scelta del ministero della Salute di organizzare a Napoli gli Stati generali della prevenzione non è casuale, ma rientra in una strategia più ampia che il governo porta avanti per colmare i divari tra territori e rendere il sistema sanitario nazionale più moderno ed efficiente» ha spiegato la premier.
«Rientrano in questa strategia le tante azioni che il governo ha messo in campo in questi due anni e mezzo – ricorda ancora la premier – penso alla scelta di destinare alla sanità stanziamenti record, che porteranno il fondo sanitario nazionale a 141 miliardi di euro nel 2027. Ricordo la decisione di valorizzare il personale sanitario, assicurando le risorse per i rinnovi contrattuali e mi riferisco all’entrata in vigore dei nuovi Lea che si aspettavano da oltre vent’anni».