Omicidio Santo Romano, convalidato il fermo per il 17enne di Barra

Trasferito a Nisida. La lettera dei genitori del minorenne alla famiglia della vittima: «Nostro figlio ha distrutto la vostra famiglia, ma anche la nostra»

Convalidato il fermo per il 17enne ritenuto responsabile dell’omicidio di Santo Romano, il calciatore 19enne ucciso davanti al Comune a San Sebastiano al Vesuvio, poco dopo la mezzanotte di venerdì, con un colpo di pistola al torace a seguito di una lite nata per una scarpa calpestata. Per il giudice L.D.M. è «altamente pericoloso» ed è stato ravvisato un concreto «pericolo di fuga», pertanto il ragazzo di Barra è stato trasferito nel carcere minorile di Nisida, lo stesso dal quale era uscito appena a maggio per reati di droga. L’avvocato del minorenne, Luca Raviele ha comunque ribadito che il suo assistito avrebbe agito «per difendersi», sostenendo che «nelle carte» ci sarebbe «anche un fotogramma che lo prova». Di contro, il legale che segue la famiglia Romano, ha sottolineato che: «È Santo la vittima».

Punti Chiave Articolo

Leggi anche: Omicidio di Santo Romano, il legale del 17enne: «Aggressione confermata da video»

Pubblicità

La lettera

La madre del 17enne ha scritto una lettera rivolta alla famiglia di Santo: «Ci rivolgiamo ai genitori, ai nonni, gli zii, i cugini, la fidanzata, gli amici, a tutta la famiglia e tutte le persone che amavano Santo. Noi siamo i genitori e vi chiediamo scusa, perdono, per ciò che ha fatto nostro figlio, per il dolore terribile che vi è stato inflitto. (Per) la tragedia che state vivendo, perché perdere un figlio e una cosa inaccettabile, inspiegabile un dolore che vi accompagnerà tutta la vita. Nostro figlio ha distrutto la vostra famiglia, ma anche la nostra. Noi siamo una famiglia umile. Mio marito lavora, abbiamo un camion dei panini. I nostri figli sono stati cresciuti in una famiglia normale di lavoratori».

La mamma poi ribadisce: «Non sono una pregiudicata, né affiliata ai clan. Ma siamo una famiglia normale, come tante, mio figlio e stato sempre curato e seguito da piccolo dalla neuropisichiatra infantile, 2 anni fa è diventato ingestibile e subito presi provvedimenti con i servizi sociali. Rifiutava medicinali e visite. Noi siamo una famiglia sconvolta e distrutta insieme alla vostra. Chiediamo perdono da parte di nostro figlio».

Pubblicità Federproprietà Napoli

© Riproduzione riservata

Setaro

Altri servizi

Traffico internazionale di droga, la Procura chiede quasi 16 anni per Raffaele Imperiale

L'importazione di droga grazie a importanti legami con i cartelli La Procura generale di Napoli ha chiesto alla Corte di appello partenopea una condanna a...

La Consulta boccia il tetto agli stipendi della pubblica amministrazione

Aumentano le retribuzioni per magistrati, dirigenti e manager La Corte Costituzionale boccia il tetto fisso di 240mila euro applicato ai dirigenti e ai manager pubblici...

Ultime notizie

Torre Annunziata, il Pd accusa: «Il palazzetto del Cesaro è una vergogna che dura da 40 anni»

Il partito chiede al Comune di sollecitare la Città Metropolitana A Torre Annunziata c’è uno scheletro di cemento che osserva silenzioso da oltre quarant’anni. È...

Arzano, proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali di Luigi Romano

Aruta invita i cittadini a sospendere, durante il rito, le attività Il Comune di Arzano ha proclamato il lutto cittadino in occasione dei funerali di...

Operai morti a Napoli, svolta l’autopsia: la Procura ha autorizzato il rilascio delle salme

I tre hanno perso la vita precipitando da circa venti metri La Procura di Napoli (pm Stella Castaldo, procuratore Antonio Ricci) ha autorizzato il rilascio...