Droga da Olanda e Spagna per le piazze del Napoletano: 29 misure cautelari | Video

Lo stupefacente anche per il parco Verde di Caivano

Traffico internazionale di stupefacenti, droga importata da Olanda e Spagna per le piazze di spaccio più fiorenti della provincia di Napoli e anche il Parco Verde di Caivano. I carabinieri e la Dda infliggono un duro colpo a due gruppi criminali, 29 gli indagati. Le comunicazioni tra sodali con criptofonini «inattaccabili». E durante le indagini era stato catturato a Dubai il latitante Bruno Carbone, braccio destro di Raffaele Imperiale.

Pubblicità

I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, con la collaborazione dei Reparti Specializzati territoriali, hanno dato esecuzione ad un provvedimento applicativo di misure cautelari personali (custodia in carcere, arresti domiciliari e divieto di dimora) emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 29 persone accusate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti nonché detenzione di droga ai fini di spaccio.

In particolare, dall’attività di indagine sarebbe emersa l’esistenza di due distinte associazioni per delinquere, operanti nel territorio partenopeo con contatti in Spagna ed in Olanda, finalizzati all’approvvigionamento, al traffico ed alla vendita di sostanze stupefacenti, nonché la conseguente gestione degli illeciti profitti, in favore degli affiliati, sia liberi che detenuti. Secondo gli inquirenti, i due gruppi criminali avevano a disposizione armi da fuoco e veicoli dotati di un sofisticato «sistema di occultamento».

Pubblicità Federproprietà Napoli

Inoltre, nel corso delle indagini, è avvenuta la cattura a Dubai del latitante Bruno Carbone, con il sequestro di circa un quintale di droga di vario tipo, armi da fuoco e autovetture modificate, nonché di un ordigno esplosivo regolamentare ed alcune centinaia di munizioni di vario calibro.

Container, borse ma anche sommergibili: viaggia anche sott’acqua la cocaina. A rivelarlo, in una intercettazione agli atti dell’inchiesta dei carabinieri e della DDA di Napoli (pm Giuseppe Visone, procuratore aggiunto Sergio Ferrigno), è uno degli arrestati nel blitz contro il narcotraffico internazionale.

Anche via sommergile

L’intercettato, arrestato oggi, è infatti di origine albanese e alla conversazione che risale al giugno del 2021 prende parte un connazionale appena sbarcato a Napoli. I due interlocutori si confrontano sulle modalità di trasporto della droga e dei rischi a cui sono esposti, per esempio, quando la droga viene trasferita in una borsa, a causa dei cani antidroga.

Sostengono che i container offrono maggiore sicurezza ma solo «sotto acqua è 100%, ma ci sta solo da Panama», dicono. La frase viene interpretata dagli investigatori come la dimostrazione che ormai ai mezzi tradizionali si sta affiancando, come anche scoperto dai militari statunitensi nel corso di una importante operazione, una la modalità di trasferimento via sommergibile. E la partenza dei sommergibili indicata, Panama, d’altronde, è ritenuta una delle capitali mondiali della cocaina.

I gruppi criminali

Droga importata dall’estero grazie alle chat criptate Sky Ecc ed Encrochat per rifornire le piazze di spaccio del Napoletano. E uno degli arrestati si era fatto tatuare le iniziali dei narcotrafficanti. La regia del traffico di droga era affidata a Bruno Carbone, braccio destro del boss dei Van Gogh Raffaele Imperiale, che da Dubai gestiva gli ordini della cocaina grazie alle chat criptate Encrochat, quelle scoperte dall’Antimafia proprio durante le indagini per la cattura dei due narcotrafficanti latitanti negli Emirati Arabi. È quanto ricostruito dai carabinieri del comando provinciale di Napoli.

Leggi anche:  Matteo Messina Denaro: nei tatuaggi il ricordo del battesimo da killer

A distribuire all’ingrosso, secondo l’Antimafia era Vincenzo Della Monica, che da Marano e San Giovanni a Teduccio gestiva l’attivo dei carichi di droga che lui stesso ordinava a Carbone. Dai depositi partivano le distribuzioni per Scampia, Parco Verde di Caivano, Marianella, la Cisternina di Castello di Cisterna, e ancora Secondigliano, Giugliano, Marigliano. A finanziare l’organizzazione, con ruolo anche di cassiere, il fratello Salvatore Della Monica, con ruolo apicale per Michele Nacca.

Altro gruppo in affari, invece, sarebbe collegato a Simone Bartiromo, Roberto Merolla e Giovanni Cortese. Partite nel 2017 per arrivare alla cattura di Carbone, le indagini hanno permesso innanzitutto di scoprire il nickname «biaste» utilizzato sulle chat criptate, con le quali comunicava anche con sua madre durante il periodo di latitanza a Dubai. Nel corso della sua collaborazione, Carbone ha riferito che Nacca si era fatto tatuare dietro la schiena le iniziali I, M e C, dedicate ad Imperiale, Mauriello e Carbone, i tre potenti narcotrafficanti in segno di fedeltà.

Potrebbe interessarti anche:

Setaro

Altri servizi

Minaccia di suicidarsi con il gas: irruzione dei carabinieri per salvargli la vita

L'uomo aveva una bombola e voleva far saltare in aria l'abitazione Questa mattina a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, i carabinieri della sezione radiomobile...

Caivano rinasce, al posto dei rifiuti un’area multifunzionale: ci sarà anche uno stadio

Un bene confiscato alla camorra verrà riqualificato L’impegno del Governo a Caivano viene confermato da azioni concrete. In visita oggi, il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi,...