Delega fiscale, il viceministro Leo: non ci sarà nessun condono generalizzato

In Senato presentati 482 emendamenti

Non è in arrivo nessun condono generalizzato. C’è già lo strumento della rottamazione e i numeri dimostrano che sta funzionando. Il viceministro all’Economia Maurizio Leo blinda la delega fiscale, sgombrando il campo dalle ipotesi ventilate negli ultimi giorni dopo la proposta di pace fiscale lanciata dal vicepremier Matteo Salvini. Il ddl intanto entra nel vivo dei lavori al Senato, dove sono arrivati 482 emendamenti su cui inizierà in settimana la votazione. L’occasione per fare chiarezza è la discussione in commissione Finanze a Palazzo Madama sulla delega. Leo cerca di rassicurare su alcuni temi rimasti un po’ controversi.

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Innanzitutto sgombra il campo con nettezza da ipotesi di prelievo forzoso a danno dei contribuenti: si è creata «una tempesta in un bicchier d’acqua», osserva, l’obiettivo è solo quello di semplificare le procedure. Poi interviene sulle ventilate ipotesi di condono generalizzato: «non sono previste», scandisce il viceministro di FdI. Lo strumento c’è già ed è la rottamazione, che sta funzionando: «Il numero delle istanze pervenute – evidenzia – ne testimonia la sostanziale validità».

La rottamazione quater

Nel quadro della ‘rottamazione quater’, infatti, annuncia ieri collegandosi al Forum dei giovani dottori commercialisti a Pisa, ci sono state «3,8 milioni di domande», un «risultato incoraggiante». C’è invece «l’urgenza di rivedere incisivamente le sanzioni amministrative» e questo sarà affiancato anche da una revisione delle sanzioni accessorie, spiega Leo. Resta confermata poi la scelta della maggioranza di non intervenire sul catasto, mentre si lavorerà a contrastare «i fenomeni evasivi e la mappatura dei cosiddetti ‘immobili fantasma’».

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Escluso inoltre qualsiasi intervento di prelievo su cespiti patrimoniali e in materia di successione. Mentre in materia di riscossione, si punta ad introdurre il «meccanismo del discarico automatico da parte dell’ente di riscossione e restituzione dei carichi all’ente impositore», per risolvere la questione del «magazzino» cartelle, che ha ormai sfondato quota 1.150 miliardi.

Davanti alla platea dei giovani commercialisti, poi, il viceministro annuncia che non ci sarà alcuna proroga dei versamenti («tecnicamente non fattibile») e fa il punto sullo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro introdotto con l’ultima legge di bilancio: sono state già annullate «36 milioni di cartelle intestate a oltre 8 milioni di contribuenti». Un cantiere vasto su cui però il governo è intenzionato a fare presto.

L’accelerazione prima della pausa

Di qui la «forte sollecitazione» di Leo a concludere l’iter «prima della sospensione dei lavori della pausa estiva». Non solo perché la delega recepisce la direttiva sulla global minimum tax e per proseguire nell’attuazione della riforma della giustizia tributaria inserita tra gli obiettivi del Pnrr, ma anche perché il ddl è collegato alla manovra e «occorre dare certezza agli operatori economici».

In base all’accordo politico raggiunto tra maggioranza e opposizione, dopo che la Camera ha modificato la prima parte della delega, il Senato interverrà sui titoli Terzo e Quarto, relativi a procedimenti e sanzioni e a testi unici e codici. Il governo punta a portare il testo in Aula nella prima settimana di agosto, probabilmente venerdì 4. In modo da permettere al testo il ritorno alla Camera per la terza lettura.

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