Napoli, Mostra d’Oltremare: «Archivio Storico Enel, pronti a fare la nostra parte»

L’Ente: «È un pezzo fondamentale della storia della città e vogliamo che resti qui»

«Sull’Archivio Storico Enel, ospitato nella Mostra d’Oltremare, nei padiglioni dell’America Latina, siamo pronti a fare fino in fondo la nostra parte. È un pezzo fondamentale della storia della città e vogliamo che resti qui, dentro un progetto complessivo sulla memoria dell’economia e dello sviluppo locale, che ha il suo centro naturale proprio nella Mostra. Naturalmente, insieme a noi, devono remare nella stessa direzione tutti gli attori di questa vicenda». Lo dicono il presidente e il consigliere delegato dell’ente di Viale Kennedy, Remo Minopoli e Maria Caputo.

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«Abbiamo ricevuto la disdetta del contratto di fitto da parte di Enel – aggiungono i due componenti del Cda -, lasceranno i locali entro la fine dell’anno. Ma noi vogliamo che restino e che si trovino, anche con altri interlocutori istituzionali, le soluzioni migliori per la conservazione dei beni e anche per la loro consultazione».

«È necessario, però, sottolineare che le carenze strutturali rilevate da Enel erano ben note alla società in sede di stipula del contratto di fitto, siglato nel 2016, tanto che viene riportato alla lettera H della premessa che gli spazi necessitano di ristrutturazione e di adeguamento impiantistico. Inoltre, come si evince dal contratto stesso, le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria sono a carico di Enel. Se ci sono, quindi, problemi essi vanno esaminati con attenzione, e occorre verificare con precisione a chi spetta intervenire e chi non è intervenuto per tempo».

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Il Polo archivistico museale e delle imprese

«Ricordiamo, infine, che la collocazione dell’Archivio storico Enel era parte di un progetto complessivo di allestimento di un Polo archivistico museale e delle imprese, che avrebbe dovuto riguardare i padiglioni Albania, Rodi, Libia, quello delle missioni e delle attività creditizie, in un grande percorso nella memoria economica della città, da finanziare con i Fondi europei Por-Fesr 2014-2020. Purtroppo quel piano si è fermato. Ripartiamo da questo ambizioso progetto: teniamo l’archivio storico dell’Enel alla Mostra, e riprendiamo a costruire l’idea di uno spazio aperto per un itinerario nello sviluppo napoletano. La Mostra c’è, è pronta a fare la sua parte. Ma non può farlo da sola».

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