Riscaldamenti a scuola spenti per un guasto, bimba si sente male: ricoverata in ipotermia

di Redazione

È accaduto in una quinta elementare

Un’alunna della quinta elementare della scuola «Emanuela Loi» in via Dogali a Palermo, martedì scorso si è sentita male per il freddo, ha cominciato a tremare e a sentire intorpidimento alle gambe. E’ stata soccorsa dal 118 e portata in ospedale per ipotermia. Nell’istituto – scrive il giornale online PalermoToday – i riscaldamenti sono spenti per un guasto e da qualche giorno e le temperature si sono abbassate notevolmente.

La dirigente scolastica, Rosaria Corona, dell’istituto comprensivo «Boccadifalco-Tomasi di Lampedusa, che comprende la scuola Loi aveva già sollecitato da mesi il ripristino dell’impianto di riscaldamento. Il 26 luglio e il 17 ottobre scorsi il viceprefetto di Palermo aveva invitato l’amministrazione comunale ad assumere ogni iniziativa per riparare un tubo di scarico fognario dell’edificio scolastico: la perdita della fogna ha danneggiato l’impianto di riscaldamento che è stato disattivato dopo l’ispezione dell’azienda municipale del gas.

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La preside aveva già sollecitato il ripristino

Il giorno dopo che l’alunna si è sentita male la dirigente scolastica ha inviato una nota alla protezione civile regionale, al sindaco e agli altri enti competenti, chiedendo l’intervento del prefetto, in cui ricostruisce la vicenda.

L’impianto di riscaldamento inutilizzabile mette «in grave pericolo la salute degli studenti e delle studentesse che in queste giornate invernali sono costretti a trascorrere ore a scuola con temperature non adeguate – scrive – C’è il rischio, inoltre, che la costante fuoriuscita di acqua possa irrimediabilmente danneggiare le fondazioni dell’edificio».

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«Facendo seguito alle precedenti segnalazioni e richieste di intervento inoltrati agli uffici competenti rimaste totalmente inevase – continua Corona – si rinnova richiesta di intervento urgentissimo per riparare tubo di scarico fognario dell’edificio scolastico in via Dogali, collocato tra il piano di fondazione ed il solaio di piano terra – spazio ispezionabile, ma di difficile accesso sia per motivi strutturali (trattasi di locale confinato) che per questioni igienico-sanitarie derivanti dal ristagno di acque nere, provenienti dal tubo fognario, maleodoranti, ricettacolo di mosche, scarafaggi e zanzare».

Secondo la dirigente inoltre «c’è il rischio che la costante fuoriuscita di acqua possa irrimediabilmente danneggiare le fondazioni dell’edificio». Se nota rimarrà senza risposta dovrò chiudere la scuola, scrive Corona.

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