Aiuti di stato e sostegni, Unione Europea ancora una volta divisa

Von der Leyen: «Servono mirati e temporanei». Ma i paesi ‘frugali’ sono contrari

E’ una strada in salita e che rischia di dividere l’Europa quella intrapresa per dare una risposta agli oltre 360 miliardi di dollari di sussidi messi in campo dagli Stati Uniti con l’Inflation reduction act (Ira). La commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager ha lanciato una consultazione con gli Stati membri sugli interventi da prendere mentre la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in occasione dell’avvio della presidenza di turno svedese del Consiglio dell’Unione, ha sottolineato la necessità di essere «veloci» nell’adottare le decisioni.

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Servono aiuti di Stato «mirati e temporanei» ha osservato la presidente dell’esecutivo europeo riconoscendo però che questa ricetta non va bene per tutti i Paesi. Ed è per questo che, secondo von der Leyen, andranno messi in campo anche strumenti finanziari per sostenere gli investimenti necessari per andare avanti e accelerare la transizione verde. Una strategia supportata da Paesi come Francia e Italia e dai commissari europei Paolo Gentiloni e Thierry Breton.

Ma che rischia di trovare ostacoli nella posizione di una minoranza di Paesi – i cosoddetti ‘frugali’ – contrari, in linea di principio, a mettere sul piatto nuove risorse finanziari e che non vuol sentir parlare di nuovo debito comune. Uno schieramento che ora può contare sul ruolo della presidenza svedese dell’Ue, la quale ha sottolineato più volte in questi giorni la necessità di adottare una strategia più a lungo termine. Il tema è destinato a essere al centro del confronto tra i 27 delle prossime settimane poichè il premier svedese Ulf Kristersson è determinato a fare del rilancio della competitività dell’Ue il punto centrale del vertice europeo che si svolgerà a Bruxelles il 9 e 10 febbraio prossimi.

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Von der Leyen a Kiruna

Ieri però a Kiruna, nel Nord della Svezia, von der Leyen e Kristersson hanno mostrato il ‘volto buono’ del confronto sia per celebrare l’avvio della presidenza di turno svedese e sia per non guastare la festa all’inaugurazione della prima base di lancio per satelliti sul territorio dell’Unione. «L’inaugurazione dello spazioporto di Esrange è un momento importante», ha detto von der Leyen. «Come primo sito di lancio orbitale sul nostro continente, offre una porta europea indipendente per lo spazio. Il futuro dell’Ue come potenza spaziale è scritto anche in Svezia».

Un passo in avanti che consentirà all’Unione di acquisire una maggiore autonomia strategica in settori chiave come la sicurezza e il monitoraggio dei cambiamenti climatici. Rafforzando al contempo la sua presenza in un campo che, in termini di valore, conoscerà nei prossimi anni un ulteriore balzo in avanti viaggiando verso i mille miliardi di dollari. Ma l’incontro tra la Commissione Ue e il governo svedese a Kiruna è stato anche l’occasione per ribadire il pieno sostegno all’Ucraina. Un sostegno che, oltre alle forniture militari, si concretizzerà presto nel versamento della prima tranche dei 18 miliardi che l’Unione si è impegnata a dare a Kiev per finanziare la ricostruzione.

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