L’improbabile carrozzone di Manfredi che «ripulisce la coscienza» rifiutando Moretto

Dal Centrodestra al Movimento arancione, tanti quelli che hanno deciso di appoggiare Manfredi per sperare in «un posto al sole»

Il primo transfugo dell’era moderna è stato Stanislao Lanzotti, ex coordinatore cittadino di Forza Italia che già a novembre del 2020 diede segni di sofferenza e voglia di «ribaltone». Ribaltone concretizzatosi ad aprile scorso quando lasciò il coordinamento e fondò “Azzurri per Napoli”, lista destinata poi ad appoggiare il candidato sindaco del Centrosinistra.

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de Magistris abbandona la nave e ulula contro i transfughi di DemA

Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti, così come tanti sono stati i «voltabandiera». Anche dei più improbabili. Dal Centrodestra e dal Movimento Arancione molti hanno deciso di salire su quello che, al momento, parrebbe il carro del vincitore.

Come Ivo Poggiani, presidente della III municipalità ed esponente di ‘Insurgencia’, tanto cara al sindaco Giggino. O come l’ex assessore Raffaele Del Giudice e l’attuale componente della giunta de Magistris Marco Gaudino che è in procinto di annunciare l’appoggio a Manfredi ma che continua a propagandarsi dallo scranno di Palazzo San Giacomo.

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A Del Giudice e Gaudino dovrebbe aggiungersi, secondo i ben informati, anche l’assessore allo sport Ciro Borriello. Da Sergio D’Angelo in poi si è registrata una vera a propria fuga dalla coalizione formata da Luigi de Magistris, lasciando così la candidata sindaco Alessandra Clemente senza alleati. Difficile, insomma, che DemA riesca a presentare una propria lista alle prossime comunali.

Alessandra Clemente e Luigi de Magistris
Alessandra Clemente e Luigi de Magistris

Da qui l’ira di de Magistris che tra un pezzo di ‘nduja e un Morzello di Catanzaro ha tuonato: «Non porterò rancore per qualche piccola persona che si è offerta al mercato della politica affaristica per tre soldi». Sorvolando però che il primo ad abbandonare la nave è stato proprio lui che da mesi si è trasferito sulle coste calabresi lasciando al timone la sola Alessandra Clemente e scatenando così l’invidia dei suoi ‘colonnelli’. Si può dire che dal giorno della proclamazione della Clemente candidata  sindaco il Giggino partenopeo non ne abbia ‘azzeccata’ manco una.

Manfredi imbarca tutti tranne Vincenzo Moretto

Sta facendo clamore, invece, il «gran rifiuto» dell’ex ministro a Vincenzo Moretto, che in un’intervista rilasciata a Repubblica ha affermato: «Dopo 24 anni, credo che la strada giusta per fare qualcosa per Napoli sia Manfredi». Moretto, in pratica, sarebbe in procinto di chiudere un accordo con Stanislao Lanzotti per candidarsi nella lista “Azzurri per Napoli”.

Notizia però smentita ieri seccamente dall’ex rettore. «È impossibile – spiega una nota della segreteria politica – che Vincenzo Moretto sia un candidato del centrosinistra a Napoli. Né si capisce perché continui ad accreditarsi come tale. Il suo nome, infatti, non compare nella lista di potenziali candidati della lista Azzurri per Napoli. D’altronde la nostra coalizione è fondata sull’europeismo, un principio che confligge con la storia sovranista di Moretto. È un principio, questo, non derogabile né per lui né per chiunque abbia profili politici come il suo».

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Moretto dunque ha ottenuto un invidiabile record: è stato uno dei pochi a esser stato rifiutato da Gaetano Manfredi. Un carrozzone di tutto rispetto che forse andrà ben oltre le 14 liste paventate negli ultimi giorni. Ma un carrozzone di queste dimensioni può condurre la terza città d’Italia fuori dal baratro? Difficile, se non impossibile.

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