Green pass obbligatorio, Fedriga: «Chi controlla? Ristoratore non può fare il bodyguard»

Il governatore lancia un appello ai cittadini: «È una battaglia che va condotta insieme»

Attorno al green pass obbligatorio per svolgere molte attività dal prossimo 6 agosto continua la polemica. Nemmeno la conferenza di ieri sera del presidente del Consiglio Mario Draghi ha contribuito a smorzare i toni del dibattito. Sulla questione si è mostrato perplesso anche il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.

Durante un’intervista a ‘Radio anch’io‘, il governatore del Friuli ha spiegato che alcuni «passaggi rendono difficile l’applicazione delle norme scelte. Chi controlla? E come viene fatto applicare? Non possiamo dare al barista e al ristoratore l’onere di fare il bodyguard, su questo lo Stato ci deve essere».

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«Io credo – ha continuato il governatore – che in questo momento bisogna accompagnare il Paese. Vedo una tensione che mi preoccupa nel Paese, uno scontro tra bande, non è possibile. Noi come Conferenza delle Regioni avremmo spinto di più per un accompagnamento».

«È importante vaccinarsi, ne sento di tutti i colori. Il grande vantaggio del vaccino è che evita quasi totalmente la malattia grave e ciò significa che non si vanno a riempire gli ospedali, il dramma del coronavirus. È una battaglia di tutti, non solo del singolo», spiega ancora Fedriga, facendo un «appello ai cittadini perché è una battaglia che va condotta insieme». Per il governatore, non bisogna però «mettere sulla graticola chi ha dubbi sul vaccinarsi, ma spiegare. La battaglia si vince se le istituzioni si muovono insieme ai cittadini».

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