Estorsione a un cantiere nautico del litorale Flegreo. I carabinieri hanno dato esecuzione, questa mattina, a Giugliano e Pozzuoli, a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare per estorsione aggravata dal metodo mafioso, emessa dal Tribunale Ordinario di Napoli, nei confronti di tre persone di Pozzuoli (NA) considerate dagli inquirenti vicine «ad ambienti legati al clan ‘Longobardi-Beneduce’ egemone nell’area flegrea».
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, sono nate da una segnalazione ricevuta dai militari del nucleo operativo ecologico di Napoli nel corso di un controllo per la repressione di reati ambientali, presso un cantiere nautico di Licola di Pozzuoli.
Dai successivi accertamenti, condotti insieme al nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Pozzuoli, è emerso come il titolare del cantiere, nel mese di dicembre 2020, a ridosso delle festività natalizie, avesse ricevuto una richiesta estorsiva di 2000 euro da destinare alle famiglie dei detenuti. Dopo aver ricevuto intimidazioni e pressioni, l’imprenditore ha versato una prima rata da mille euro per ottenere in cambio la ‘protezione’ del sodalizio criminale.
Le richieste, rivolte direttamente alla vittima, erano state effettuate dagli indagati recandosi presso il rimessaggio o, talvolta, dando appuntamenti presso altri punti della località Licola, come per rimarcare l’area di influenza del gruppo. I destinatari dell’ordinanza sono D.S.R., di 35 anni, e S.L., di 39. Il 35enne è stato condotto presso la Casa circondariale di Napoli-Poggioreale. S. L., era già ristretto nel carcere partenopeo per altra causa. Al 28enne D.S.V.E., invece, è stata notificata la misura del divieto di dimora nella Regione Campania.
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