Non ha profferito una parola, il sindaco Vincenzo Ascione, in seguito alle dimissioni del vicesindaco Lorenzo Diana. Non ha commentato nemmeno le parole di Diana che in un’intervista al Corriere della Sera, all’indomani dell’arresto di Luigi Ammendola, ha accusato che «otto gare bandite dall’ex dirigente Nunzio Ariano, arrestato a dicembre, presentano profili di illegalità».
E non ha commentato nemmeno l’accusa mossa dall’ex parlamentare antimafia al primo cittadino di aver sbagliato la comunicazione sull’arresto del vicesindaco giudicandola una «dichiarazione frettolosa e sbagliata, fatta senza neppure confrontarsi con la giunta e il consiglio».
Una dichiarazione, quella profferita dal sindaco come a dire che tutto va bene. «Ma così non va bene affatto. Servirebbe, invece, uno scossone politico, un’importante operazione di chiarezza e pulizia» ha affermato ancora Diana al Corriere della Sera.
Come se niente fosse, Ascione oggi ha provveduto, sempre senza dire alcunché su quanto accaduto nella sua giunta, a nominare il nuovo vicesindaco, Raffaele Pignataro, affidandogli le deleghe di Gestione dei Beni Confiscati, Legalità e Sicurezza, Trasparenza e Procedimenti Anticorruzione.
«Nella giornata di oggi, lunedì 7 giugno, l’ormai ex componente dell’esecutivo ha rimesso formalmente il proprio mandato nelle mani del sindaco Vincenzo Ascione. Il primo cittadino, con un decreto firmato oggi stesso, ha nominato vicesindaco Raffaele Pignataro» si legge in uno scarno comunicato dell’Ente oplontino.
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