Esplodono le tensioni sociali. A Montecitorio manifestazione di ristoratori, palestre e ambulanti. Scontri con la polizia

Com’era prevedibile – solo il ministro (senza) Speranza (per noi, ovviamente) continua a fingere di non rendersene conto, per continuare a esercitarsi nelle uniche strategie anti Covid, in cui ormai sembra essersi specializzato al meglio: la chiusura a doppia mandata di tutto il Paese e la condanna agli arresti domiciliari di tutti gli italiani –  la corda troppa tesa, alla fine si è spezzata e la tensione sociale è esplosa davanti Montecitorio.

Questo pomeriggio si sono registrati momenti di alta tensione con scontri tra i manifestanti  – sotto le bandiere di Italexit e Movimento Imprese Ospitalità (MIO Italia) – e le forze dell’ordine schierate in assetto anti sommossa. Molti gli slogan contro Draghi (il cui governo sembra sempre più una sorta di Conte ter) e i giornalisti.

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A manifestare davanti la Camera, da diverse ore, sono varie categorie di esercenti commerciali le cui attività sono ancora chiuse per le norme anti Covid (tra cui ristoranti, palestre, ambulanti), ormai arrivate ai limiti della sopravvivenza, che vedono avvicinarsi sempre di più la fine e cercano di evitarla.

All’inizio della manifestazione la situazione sembrava tranquilla, con le proteste che si limitavano a cori e urla nei megafoni, poi è degenerata con la tensione che è andata crescendo, facendo registrare lanci di fumogeni, bottiglie – qualcuna delle quali ha anche colpito qualche poliziotto – e alcuni manifestanti che hanno tentato di sfondare le transenne a protezione della piazza.

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Qualche protestante ha anche sventolato la propria carta d’identità davanti gli occhi delle forze dell’ordine, chiedendo di essere identificato e multato perché senza mascherina.

Fortunatamente, le forze dell’ordine hanno contenuto i tentativi di sfondamento, fermando alcuni manifestanti.  «Il diritto al lavoro è scritto nella Costituzione – ha detto Enrico Montesano, parlando alla manifestazione dei lavoratori davanti a Montecitorio -. Vogliamo lavorare e uscire di casa, vogliamo stare in pace, non vogliamo essere schiacciati da falsità. Non siamo d’accordo con certe scelte ma non facciamo azioni avventate». «Libertà, libertà, libertà» ha concluso.

Setaro

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