Vicari scrive al ministro Garavaglia: «Turismo, è ora di dare risposte concrete»

La lettera aperta di Simona Vicari, già Sindaco di Cefalù e Sottosegretario di Stato, al ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia.

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Caro Massimo ho letto con attenzione le tue dichiarazioni relativamente all’imminente stagione estiva in cui dichiari che «quest’estate si andrà in vacanza come l’anno scorso». Conoscendo l’intelligenza e preparazione che ti ha sempre contraddistinto credo questa volta tu sia caduto nel vortice del voler dare mera speranza ad un intero comparto, non composto solo da operatori alberghieri ma, come tu ben sai, coinvolge una filiera molto più ampia, fatta da tour operator, ristoratori, lidi balneari, vettori aerei, attività commerciali, teatri e tutto ciò che fa spettacolo e intrattenimento, ecc.

Da ex sindaco di una delle località turistiche più importanti della Sicilia, Cefalù, so bene che a qualsiasi messaggio di speranza e incoraggiamento, rivolto a chi opera quotidianamente sul campo, devono seguire azioni e provvedimenti concreti e soprattutto fattibili, dove nel fatto specifico poco c’entrano i così detti ristori che hanno una percentuale che oscilla tra il 3 e il 5% del fatturato perso.

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Tutti sappiamo che i soldi sono pochi e le domande molte e questo è il massimo che si può ad oggi fare. Ma ti chiedo, confrontandomi quotidianamente con gli operatori del settore, su quali dati si fondano le tue dichiarazioni. Visto che: i maggiori tour operator hanno dichiarato fallimento, i vettori aerei volano al 30%, gli alberghi hanno prenotazioni degne di tale nome solo da Ottobre in poi, ma soprattutto siamo ben lontani da una vaccinazione di massa sia nel nostro Paese che in Europa. Sappiamo anche che questa è dovuta sia a una certa disorganizzazione sia ad una mancanza materiale dei vaccini.

Inoltre mi permetto di ricordarti che proprio per come è stata affrontata la stagione turistica dell’anno scorso, nell’autunno successivo gli effetti pandemici sono stati devastanti. Effetti di cui paghiamo ancora oggi le conseguenze, proprio alle porte della stagione estiva 2021, essendo ancora nell’alternanza dei colori e relative restrizioni che proprio in questi giorni vedono mezza Italia di nuovo in zona rossa.

Il tutto legato anche a una pessima strategia di comunicazione generale che ha gettato la comunità nazionale e internazionale in un vero e proprio stato psicologico di paura e diffidenza. Tutti fattori questi che hanno nuovamente fatto postergare la propensione a viaggiare. E ti ripeto sono i dati provenienti dall’intero comparto che parlano chiaro.

Sono certo che tu sarai in grado di trovare soluzioni che possano dare respiro a un settore ormai in ginocchio che vadano oltre l’ipotetico passaporto vaccinale, ancora tutto da definire e una vaccinazione a tappeto che in Italia avrà bisogno ancora di parecchio tempo.

Certamente quello che non bisogna fare è creare aspettative che poi verranno, da una settimana all’altra, disattese con danni ancora maggiori per chi crede che quest’anno sarà, come da te dichiarato perfino migliore dello scorso.

Il comparto turistico, che nel nostro paese rappresenta una fetta determinante del PIL e garantisce un livello occupazionale tra effettivi e stagionali di decine di migliaia di persone ha bisogno di certezze di programmazione e forse di priorità nella turnazione vaccinale per gli operatori turistici soprattutto per quelle località che vivono maggiormente di turismo balneare e culturale. Con la stima e l’amicizia di sempre

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Simona Vicari

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