«Il Sud, in cui vive un terzo degli italiani, produce un quarto del prodotto interno lordo; rimane il territorio arretrato più esteso e più popoloso dell’area dell’Euro». Sono le parole del Premier Mario Draghi pronunciate nella sua veste di Governatore della Banca d’Italia nell’anno 2009 e ricordate durante la prima giornata degli stati generali per il Sud promossi dalla Ministra Mara Carfagna.
Iniziativa ambiziosa che ha suscitato molte aspettative visto il parterre istituzionale coinvolto, a partire proprio dal Primo Ministro.
La prima giornata ha visto il contributo d’istituti indipendenti come Banca d’Italia, Ragioneria generale dello Stato, ISTAT che hanno rappresentato lo stato di salute del Mezzogiorno.
I dati snocciolati dall’Istituto di Statistica Nazionale hanno messo in risalto il divario occupazionale del Sud con il resto del paese: venti punti percentuali separano il tasso di occupazione tra il Nord e il Sud, mentre il tasso di disoccupazione del Mezzogiorno supera di oltre il 15% quello del Settentrione. E se l’incidenza dei cosiddetti Neet è del 23% a livello nazionale, diventa del 32,6% nelle regioni meridionali. Dati resi ancora più drammatici a causa degli effetti della pandemia che ha sconvolto il sistema paese.
Le considerazioni presentate da Banca d’Italia hanno invece posto l’accento sull’ambiente economico: elevati tassi di criminalità, un sistema giustizia farraginoso, una scarsa offerta formativa rendono il Mezzogiorno “poco attraente”.
E non è sempre un problema di allocazione di risorse, così come sottolinea la relazione della Ragioneria Generale dello Stato, piuttosto la mancanza di un’adeguata programmazione negli investimenti. La banca dati del monitoraggio delle opere pubbliche in Italia, MOP, mostra che delle 258 mila opere registrate, 138 mila riguardano il Nord, 41 mila il Centro e 79 mila il Sud.
«La ricucitura del sistema Paese può sintetizzarsi nella tutt’altro che simbolica esigenza di simmetria nei tempi di percorrenza (3 ore e 30) tra Roma e Milano e tra Roma e Catania: una unificazione che realizza finalmente l’ancora incompiuto corridoio 1 Berlino-Palermo del mitico Piano Delors, un piano la cui filosofia e cultura torna prepotentemente alla ribalta nella difficile prospettiva del ‘dopo pandemia’». Lo ha evidenziato Adriano Giannola, presidente della Svimez, Associazione per lo Sviluppo industriale del Mezzogiorno, intervenendo all’iniziativa ‘Sud – Progetti per ripartire’.
«Questo confronto non è il solito dibattito nato per parlare del Sud ma nasce per parlare con il Sud, con i sindaci, con le sindache che sono i più vicini ai territori e ai cittadini – ha dichiarato la Ministra Carfagna – con i presidenti di Regione che avranno un ruolo cruciale nella gestione dei fondi e dei programmi. Con le imprese che al Sud reggono, nonostante tutto, nonostante un clima spesso ostile. Con i lavoratori, i professionisti, il mondo della scuola, delle universita’, i giovani, le donne, tutti devono sentirsi parte di una strategia comune e di un percorso che abbiamo il dovere di tracciare».
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