Carceri, tanti i dossier per il ministro Cartabia: dal sovraffollamento alla carenza di personale

di Domenico Ferlita

L’insediamento del neo ministro della Giustizia Marta Cartabia potrebbe rappresentare una svolta per il sistema carceri. I problemi sono noti: dal tasso di sovraffollamento molto elevato, all’alto numero di agenti che hanno contratto il Covid-19. alla notevole carenza degli organici che molto spesso compromette le condizioni lavorative all’interno degli istituti penitenziari. Problemi che rappresentano però solo alcuni punti che il nuovo Ministro dovrà affrontare per consentire alla Polizia Penitenziaria di operare in totale sicurezza.

Nelle ultime ore, il neo Ministro ha incontrato i vertici del DAP, il capo Bernardo Petralia e il suo vice Roberto Tartaglia. Nell’incontro è stato approfondito il tema riguardante le vaccinazioni degli operatori penitenziari e della popolazione carceraria. «Oggi è urgente che la somministrazione delle vaccinazioni, iniziata in alcune realtà carcerarie già da alcune settimane, prosegua velocemente», ha spiegato il Guardasigilli.

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«Il primo bisogno di chi lavora e vive in carcere oggi è proteggersi contro il virus – ha continuato – che porta la malattia del corpo e genera tensioni, ansie e preoccupazioni nello spirito».

Anche il sindacato Sappe ha sollecitato un incontro al fine di discutere sulle reali problematiche che ormai da anni attanagliano le carceri.

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«Auspico che il ministro della Giustizia Marta Cartabia incontri il Sappe e la Polizia Penitenziaria  per trovare soluzioni sulle criticità del carcere dal versante del Corpo», ha sottolineato il segretario generale Donato Capece ribattendo la necessità di intervenire urgentemente sulla cronica carenza degli organici e sulla sospensione della sorveglianza dinamica dalla quale spesso scaturiscono gli eventi critici all’interno degli istituti come le aggressioni, le evasioni e le minacce nei confronti di chi opera nelle sezioni detentive.

E non mancano le richieste anche da parte dei candidati del concorso per l’arruolamento di 754 allievi agenti di Polizia Penitenziaria indetto con decreto nel febbraio 2019. Essi, continuano a sollecitare le assunzioni straordinarie mediante lo scorrimento della graduatoria degli idonei ai quiz; una soluzione ideale che permetterebbe allo Stato di reperire risorse in tempi brevi e senza ulteriore spreco di denaro.

«Auguriamo al nuovo ministro della Giustizia Marta Cartabia un buon lavoro – affermano i partecipanti al concorso del 2019 – e ci auguriamo che possa intervenire in tempi brevi sulle assunzioni straordinarie per il Corpo di Polizia Penitenziaria procedendo allo scorrimento della nostra graduatoria come richiesto tante volte anche al suo predecessore».

«Siamo risultati idonei alle prove scritte e, vista la situazione sanitaria nazionale che rende difficile l’espletamento di nuove procedure concorsuali, chiediamo che ci venga data la possibilità di accedere agli accertamenti psico-fisici e attitudinali. Siamo pronti per servire il Paese e dare una mano d’aiuto agli agenti che, purtroppo, non hanno la possibilità di operare in sicurezza», concludono i ragazzi.

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