Gli uomini della polizia di Stato di Salerno hanno notificato undici misure cautelari nell’ambito di una vasta operazione tesa a contrastare le infiltrazioni criminali nel settore del trasporto infermi e delle onoranze funebri.
L’operazione ‘Croci del Silaro’, coordinata dalla Procura di Salerno, vede indagati un imprenditore di Capaccio Paestum (Salerno), Roberto Squecco, e altre dieci persone, accusate, a vario titolo, di intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, auto-riciclaggio, peculato, abuso d’ufficio e falso, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Nell’ambito del blitz eseguito dalla squadra mobile, dalla divisione anticrimine e dalla Sco, sono state sequestrate una società con sede in Italia, due associazioni di soccorso, 26 automezzi, 7 conti correnti bancari, 12 terreni a Capaccio-Paestum (Salerno) e un terreno a Zimbor (Romania) per un valore totale di 16 milioni di euro di beni.
L’indagine è partita dagli avvenimenti successivi all’elezione del sindaco del Comune di Capaccio Paestum del 9 giugno 2019, Franco Alfieri.
In quella occasione erano stati denunciati alcuni episodi di utilizzo “improprio” di ambulanze che avevano inscenato un “carosello” tra le strade della cittadina per festeggiare il risultato elettorale.
Il procuratore della Repubblica di Salerno, Giuseppe Borrelli, ha spiegato che «il sindaco di Capaccio Paestum non è incluso in questo provvedimento».
«Ho visto – afferma Borrelli – foto e filmati su questi caroselli di ambulanze, una cosa mai vista in precedenza. Nella mia vita ne ho viste tante di cose, ma questa mi mancava, ma la fantasia della criminalità organizzata napoletana è nota».
In merito il senatore Antonio Iannone ha chiesto di «fare subito chiarezza su quanto sta emergendo a seguito della vasta operazione della Polizia di Salerno avviata contro le infiltrazioni nel settore del trasporto infermi e delle onoranze funebri».
«Operazione – si legge in un comunicato – che ha portato ad eseguire una serie di misure tra cui, in carcere un noto imprenditore di Capaccio Paestum, che in passato si rese protagonista di vergognosi caroselli inscenati con mezzi di soccorso del 118 in occasione delle elezioni comunali, ai domiciliari il capogruppo della maggioranza del sindaco Alfieri, e infine divieto di dimora per un dirigente che è stato a capo dei servizi territoriali ed oggi è responsabile del Servizio tamponi dell’Asl unica di Salerno».
«Proprio questi intrecci con la politica locale e gli avvenimenti successivi al voto per l’elezione del sindaco del Comune di Capaccio Paestum, impongono di svolgere ulteriori supplementi di indagine» sottolinea il senatore Fratelli d’Italia e capogruppo nella Commissione antimafia.
«In particolare – afferma -, chiederò al ministro dell’Interno, nel pieno rispetto delle prerogative dell’autorità giudiziaria, di inviare una Commissione d’accesso per fare piena luce sui legami e sull’eventuale mancato rispetto della trasparenza e della funzione di controllo».
«Ritengo che, considerando il mal costume politico locale (chi non ricorda lo squallido mercimonio delle fritture di pesce) e le contiguità con la criminalità organizzata, sia un atto dovuto che il ministro Lamorgese intervenga per chiarire i possibili legami con la malavita e l’eventuale mancato rispetto della trasparenza e della funzione di controllo» conclude Iannone.
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