Da domani a Napoli ricominciano le lezioni in presenza nella scuola d’infanzia e prima elementare. La decisione è stata comunicata dal sindaco Luigi de Magistris. «Apprendiamo con soddisfazione che il Presidente della Regione Campania ha modificato il suo modo di operare sulle scuole in particolare per quanto riguarda le fasce dei più piccoli, quelle delle bambine e dei bambini della nostra comunità scolastica» ha affermato sottolineando il compiacimento per la decisione di De Luca e dell’Unità di Crisi regionale.
Ma al di là della soddisfazione, il primo cittadino proprio non ce la fa a non cercare la polemica con il governatore. «Apparve ai più spropositato e incomprensibile – spiega -, prima ancora che diventassimo zona gialla, che la Campania fosse l’unico luogo d’Europa in cui si chiudevano le scuole anche per i più piccoli. Anche durante la zona gialla, poi, mentre le scuole erano aperte nelle zone rosse, da noi continuavano a rimanere chiuse nonostante fosse documentato che non ci fosse una proliferazione dei contagi nelle scuole e che la didattica a distanza fosse oltremodo difficile, se non impossibile in alcuni casi».
«E’ evidente che a questo punto è necessario anche fare chiarezza perché altrimenti, un cambiamento repentino di questo tipo, di fronte alle notizie sull’aggravarsi della situazione sanitaria nella nostra regione, tanto da divenire zona rossa, rischia di apparire, da parte della Regione, incomprensibile, contraddittorio e confuso».
«Molti, infatti, ci stanno contattando in queste ore chiedendoci come mai, quando eravamo in zona gialla, la Regione ha raccontato che le scuole dovevano rimanere chiuse perché pericolose in quanto luogo di particolare diffusione di contagio e, adesso, di fronte invece ad una zona rossa, il Presidente della Regione fa una valutazione secondo la quale le scuole possono aprire. E’ necessario fare una operazione di chiarezza anche e soprattutto per tranquillizzare la comunità scolastica tutta» sottolinea.
«Stamani abbiamo immediatamente scritto al Presidente della Regione, all’Unità di Crisi e, per conoscenza, anche al Direttore dell’Ufficio scolastico provinciale allo scopo di farci avere, ad horas, i dati dei test antigenici effettuati e i dati sul contagio della città di Napoli suddivisi per quartiere e per luoghi in cui insistono le Scuole. Solo in questo modo potremo verificare se ci sono situazioni di particolare criticità su cui eventualmente intervenire».
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE
- Covid-19, a Salerno stanati 75 ‘furbetti’: una famiglia ha ottenuto 32 buoni spesa
- Caserta, Fratelli d’Italia nomina il coordinamento provinciale
- Violenza sulle donne, domani la giornata mondiale contro i maltrattamenti
- L’impostura europea del Recovery Fund un’arma di ricatto per i non allineati
- Scommesse illegali tra Palermo e Napoli, 15 arresti: sequestrate 6 agenzie