Conte e la maggioranza non trovano l’intesa. Semplificazioni e decreto economico rimandati alla prossima settimana

Conte
Il premier Conte agli Stati generali dell’Economia

Non sono bastate oltre tre ore di riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazioni al governo per trovare un’intesa. La maggioranza continua ad andare avanti a tentoni ma soprattutto a mostrare visioni di fondo sempre più varie e diverse.

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E dire che questa sarebbe dovuta essere la settimana decisiva per fare tesoro di quanto ascoltato e appuntato durante gli Stati generali e che avrebbe dovuto portare a definire, se non un piano, almeno con maggiore chiarezza il percorso da seguire lungo questa Fase 3. E casomai questo doveva essere fatto con il contributo dell’opposizione.

Invece nulla di tutto questo. La maggioranza non trova la sua unità, e anzi approfitta dello scivolone al Senato nella Commissione contenziosa sui vitalizi per spostare l’attenzione generale. E quello che è più grave che conferma di non avere una visione unitaria per uscire da questa crisi e rilanciare il Paese.

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Zingaretti ‘sfida’ Conte e presenta il piano industriale del Pd

Nicola Zingaretti

Lo dimostra il segretario del Pd Nicola Zingaretti che ieri ha annunciato il piano industriale del suo partito, perché “la priorità assoluta è riaccendere l’economia e creare lavoro con un nuovo modello di sviluppo. Ci saranno molte risorse Ue a disposizione, anche grazie allo sforzo italiano: ora però dobbiamo aprire la grande fase di ricostruzione del nostro modello produttivo”.

Il presidente del gruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Luca Ciriani

Viene da chiedersi il senso di questa iniziativa e ancora di più gli Stati generali organizzati dal premier Conte e soprattutto come tutto questo si concili con il Recovery Plan, se e quando sarà presentato. Su questo punto ieri in Senato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, sollecitato da Fratelli d’Italia è stato molto vago quasi al punto da essere svogliato. Alle domande del capogruppo Luca Ciriani, che ha registrato “da parte del governo vaghe promesse e rinvii a settembre”, il ministro non è andato oltre le buone intenzioni, spiegando che “il governo intende presentare a settembre, insieme alla Nadef, il Recovery plan, un piano ambizioso con investimenti e riforme nel quadro del Next Generation Eu”.

Ecco, dopo una decina di giorni di incontro a villa Pamphilj e un’ulteriore settimana ci si aspettava maggiore concretezza e soprattutto qualche idea in più. Invece, come detto, la riunione di ieri sera non ha portato per il momento a nulla. Interlocutorio, come si direbbe in gergo politico.

Ancora da definire lo scostamento di bilancio

Lucia Azzollina

Sul tavolo di Palazzo Chigi rimane in prima fila il decreto economico, quello che dovrebbe essere varato per metà luglio e legato al nuovo scostamento di bilancio. Su questo punto ancora non sono chiari i margini del nuovo deficit. Si parla di una forbice tra i 10 e i 20 miliardi che dovrebbero finanziare le nuove misure per le imprese, per i Comuni che a causa della crisi vedono languire le casse, e anche il miliardo richiesto dalla ministra Lucia Azzollina per la ripartenza della scuola a settembre.

Dl Semplificazione dovrebbe arrivare la prossima settimana

Sospeso anche un altro provvedimento, il decreto Semplificazioni su cui il presidente Conte punta molto, convinto che “è essenziale per la ripartenza”. Lo ha ribadito nella riunione di ieri sera cercando di accelerare sul varo del dl, che avrebbe voluto portare già questa settimana nel Consiglio dei ministri e che probabilmente dovrebbe arrivare a metà della prossima.

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A tenere banco, però, è anche la questione della riduzione dell’Iva. Il premier Conte da quando l’ha annunciata domenica a conclusione degli Stati Generali non ha mai smesso di lavorare ai fianchi della sua maggioranza per convincerla a convergere su questa riforma.

Delrio (Pd): riduzione Iva non è priorità

Graziano Delrio

Ma è da giorni che il Pd frena e ieri è stato lo stesso capogruppo alla Camera, Graziano Delrio, a spiegarlo chiaramente a Skytg24: “Il presidente del Consiglio ci deve fare proposte concrete e con un cronoprogramma preciso. Nel programma di governo in agosto abbiamo scritto che vogliamo abbassare il costo de lavoro, questa è la priorità. Se adesso abbiamo cambiato priorità, serve che ci spieghino perché l’Iva è diventata la nuova priorità. Noi abbiamo costruito un programma di governo su un’altra priorità. Bisogna capire come si fanno le cose e perché si cambiano le priorità”.

Parole che tradiscono la forte irritazione dei Dem per un’iniziativa che viene giudicata estemporanea e soprattutto non concordata prima. Un po’ come accadde per la convocazione degli Stati generali dell’Economia anch’essi decisi in maniera autonoma, e forse anche in maniera molto autoreferenziale, dal presidente Conte. E se il Pd ha chinato la testa accettando la kermesse di villa Pamphilj, stavolta non sembra volerla dare vinta a Giuseppe Conte.

Marcucci (Pd): no proposte estemporanee

Parole che fanno il paio con quelle di Andrea Marcucci al Senato per il quale il governo “deve decidersi a risolvere i dossier rimasti aperti, non si può passare da un tavolo ad un altro tavolo. L’esecutivo passi alla fase della concretezza. Non c’’è spazio per proposte estemporanee”. E come non vedere in questo ‘proposte estemporanee’ un riferimento proprio alla riduzione dell’Iva.

Uno scenario, quindi, complesso quello che si sta palesando per Conte e la sua maggioranza. Senza dimenticare che questa giorno dopo giorno si va assottigliando a causa della costante erosione nel gruppo dei Cinquestelle. Al punto che in vista del voto sullo scostamento di Bilancio sarà necessario aver avviato un proficuo lavoro con l’opposizione, altrimenti il rischio che il provvedimento non passi è altissimo.

Rapporto con il Centrodestra che per il momento sembra essere nullo, complice anche la campagna elettorale delle regionali che in molti nella maggioranza, e soprattutto ai vertici del Pd, stanno sottovalutando nei suoi possibili effetti sulla vita del governo.

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