Il calcio italiano tra sponsorizzazioni e possibili conflitti di interesse

Mentre il calcio tra mille polemiche cerca in tutti i modi di riprendere una stagione bruscamente interrotta causa coronavirus, la notizia nuova è  l’indagine in corso alla Procura di Roma sul sospetto conflitto d’interesse Juventus-FIGC-arbitri a proposito delle sponsorizzazioni Exor/Fiat alla FIGC. L’esposto, depositato a Napoli l’8 maggio 2018 (per competenza territoriale passato poi a Roma), è a firma dell’avvocato Roberto Iacono, che ha ricevuto atto di nomina dai colleghi Filippo Pucino e  Massimiliano De Gregorio.

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«Abbiamo ricostruito – ha detto l’avv. Iacono a Radio Punto Nuovo –  i legami che ci sono tra la Fiat e la Figc, le sponsorizzazioni in atto verso FIGC e AIA e contestato il conflitto d’interesse, che non è solo apparente. I rapporti sono Juventus-Fiat-Exor-quotazioni in borsa-Figc-Aia. La questione non è solo morale e etica, ma il codice Coni all’articolo 10 si occupa proprio di conflitti d’interesse (“I tesserati, gli affiliati… sono tenuti a prevenire situazioni, anche solo apparenti, di conflitto con l’interesse sportivo in cui vengano coinvolti interessi personali o di persone ad essi collegate”, n.d.r.). Nel momento in cui vi è una società come la Exor, che è azionista di maggioranza della Fiat, della Ferrari e della Juventus, vi è già un conflitto d’interesse. Abbiamo chiesto alla Procura di indagare».

Intanto, da maggio 2019 c’è anche un cartello assicurativo come nuovo partner degli arbitri italiani. Da questa stagione infatti sulla divisa dei fischietti compare il logo di ‘Net Insurance’. L’accordo tra Net insurance e l’Aia (Associazione Italiana Arbitri) ha un valore di 1,2 milioni di euro a stagione e durerà fino alla stagione 22-23.

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Chi c’è tra gli azionisti dello sponsor che di fatto contribuisce al sostentamento degli arbitri? Dopo una fusione avvenuta nel 2018, la compagine societaria è ampia ed articolata. Dall’incrocio dei verbali delle assemblee degli azionisti emergono alcune realtà come Unicredit, Fondazione CRT (Cassa Risparmio Torino) e Finnat bank Euroamerica.

Genera una certa suggestione il fatto che questi grandi gruppi bancari incrocino interessi e investimenti della Juventus. Unicredit, ad esempio, grazie all’utilizzo dei soldi dei diritti-tv, ha concesso in passato alla Juve linee di credito tra 80 e 100 milioni di euro (tecnicamente con operazioni di factoring). Inoltre, Unicredit ha contribuito nel 2017 a finanziare per 90 milioni di euro la nascita di “Mondo Juve”, shopping center tra i più grandi del Piemonte. Da parte sua, invece, la fondazione CRT, che detiene quote di ‘Net Insurance’ (2,2%), attraverso la società Ream Sgr (di cui possiede il 30%), cura il fondo immobiliare ‘J Village’.

L’investimento immobiliare del Fondo ‘J Village’ è in corso nell’area della Continassa per la riqualificazione e valorizzazione della stessa e ha un valore di circa 100 milioni, coperti dalle sottoscrizioni raccolte e dal finanziamento concesso da UBI Banca (official bank dei bianconeri) e Unicredit. La Juventus negli anni scorsi ha apportato al Fondo ‘J Village’ la titolarità dei diritti di superficie per un controvalore complessivo di 24,1 milioni; a fronte di ciò ha ricevuto quote del Fondo immobiliare per un valore di 24,1 milioni, rimanendo quotista del fondo.

Nato nel 2015, l’investimento ‘J Village’ è passato in gestione nel dicembre 2017 a Ream Sgr, che come detto appartiene per 1/3 alla Fondazione Cassa Risparmio Torino; e tra gli investitori del fondo compare anche la società Equiter che per il 22% appartiene anch’essa a CRT. Nel dettaglio, Ream Sgr cura la consegna di due immobili del ‘J Village’, ovvero il J Hotel (inaugurato diversi mesi fa) e il concept store, e controlla la progressiva entrata a regime della gestione pluriennale del Fondo. La fondazione CRT è stata vicina al mondo Agnelli anche in altri ambiti; in passato ad esempio ha contribuito a sostenere le attività filantropiche della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli a Torino.

Infine tra i numerosi azionisti di ‘Net Insurance’ compare Finnat Bank Euramerica, istituto di credito nel cui Cda c’è anche Lupo Rattazzi, figlio di Susanna Agnelli e cugino di Andrea Agnelli. Lupo Rattazzi da anni è socio di Giovanni Malagò, attuale Presidente del Coni. I due insieme posseggono la ‘GL investimenti’ che a sua volta ha numerose quote di società ed ha una quota di Banca Finnat. Lupo Rattazzi negli anni scorsi è stato anche nel consiglio di amministrazione di Exor. Per la cronaca: Fiat è top partner anche della nazionale italiana con sponsorizzazione fino al 2023.

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