Esame di Maturità 2020. L’incognita degli studenti italiani

Il ministro Azzolina spiega l'esame di MaturitàL’esame di Maturità «sarà serio» e a brevissimo sarà pubblicata l’ordinanza ufficiale con tutti i dettagli. Concisa ed esaustiva, la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, fa finalmente chiarezza sulle modalità dell’esame finale per le scuola superiori che avrà inizio a partire dal 17 Giugno. Con una veste totalmente nuova rispetto al passato – data la situazione fuori dal comune –  la formula del colloquio sarà quella del maxi orale che seguirà tre passaggi.

Nel primo lo studente dovrà esporre «un elaborato nelle discipline di indirizzo» su un argomento scelto con il docente entro il 1° giugno. Il candidato dovrà poi trattare di un testo di lingua e letteratura italiana, già oggetto di studio nell’ultimo anno. Riguardo le altre discipline, la terza prova consisterà nell’analisi del materiale scelto dalla commissione, sempre sulla base di quanto svolto durante il quinto anno, e infine nella presentazione del percorso di alternanza scuola lavoro (PCTO) e di Cittadinanza e Costituzione, affrontato negli ultimi tre anni.

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Secondo queste direttive, i tre giorni dell’anno scorso si riducono così ad un massimo di un’ora, in presenza, davanti ad una commissione interna ad eccezione del presidente esterno, secondo quanto confermato dal cosidetto «decreto scuola» approvato dal Consiglio dei ministri il 6 aprile. Cambia anche la valutazione dei crediti scolastici che sarà fino a 60 punti, mentre quella del colloquio fino a 40 punti. Resta però da capire quanta influenza avrà sulla valutazione finale la didattica a distanza e quindi come dovranno prepararsi sia alunni che docenti e a questo nuovo Esame di Stato.

«Fin dall’inizio della quarantena, c’è stata una certa vaghezza su come si dovesse svolgere l’Esame di Maturità quest’anno». A parlare è Manuel Masucci, coordinatore regionale dell’Unione degli studenti della Campania. «Sin da subito la didattica a distanza (dad) è stata una modalità difficile da definire nella prassi, non solo perché la nostra didattica si è sempre basata su un contatto diretto alunno-insegnante, ma anche perché non tutti (professori e studenti) avevano a disposizione i mezzi e le capacità per partecipare alla didattica».

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«I docenti giocano un ruolo essenziale – spiega Masucci – perché devono adattarsi a questo metodo del tutto nuovo e  più tecnologico. È in situazioni come questa che la scuola si reinventa, mettendo da parte i classici schemi e cercando di rendere quelle ore dimezzate di lezioni il più leggere e stimolanti  possibili».

Nessun timore per gli studenti, «bisogna partire dal presupposto che in una situazione di emergenza come questa, una commissione interna tutelerà gli alunni e dunque non c’è ragione di avere una maggiore o minore paura – commenta Masucci – con la premessa di un argomento scelto dalla commissione a partire dalle materie di indirizzo sul quale preparare un percorso simile alla tesina, si cercherà di aiutare gli alunni il più possibile, visto anche l’importanza che l’Esame di Maturità ha in Italia, nel frattempo  la loro preparazione all’Esame non sarà diversa da quella degli altri anni». Così dopo tanti inviti a rinnovarsi, il Covid-19 ha costretto la scuola a un grande salto nel futuro. Un salto nel buio.

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