Basteranno don Livio Viola e i parroci di provincia a salvare i fedeli da un ‘regime’ ormai senza fede?

In principio fu il virus. Il Coronavirus che ha paralizzato la Cina, subito dopo l’Italia e poi, nazione dopo nazione, il mondo intero fino a diventare una vera emergenza sanitaria. Che da noi ha smascherato quella organizzativa. Poi tramutata in vera emergenza economica dai signori della finanza e dai tecnici degli atenei. Così mentre tra prestiti vincolati e legalizzazione dello strozzinaggio si progetta la fase 2 con ancora mezzo milione di decessi quotidiani, si scatena la guerra santa. In Italia: a Rocca Priora (RM), a Sant’Arpino (CE), a Sant’Antimo (NA), a Vignale (NO), a Cinisello (MI), a Borgotrebbia (PC).

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E nelle terre prescelte dal Covid accade dell’incredibile, forse del profano, sicuramente del vergognoso: a Gallignano, frazione del comune di Soncino in provincia di Cremona, i gendarmi senza pennacchi sono arrivati in chiesa piombando sull’altare e intimando a don Lino Viola di interrompere la celebrazione. Il Don, preciso come la puntualità con cui dice Messa, ha fatto notare ai militari che il DPCM non vieta di celebrare la santa Messa, che in una chiesa di 300 mq, tra ministranti e fedeli, vi era poco più di una decina di persone, tutte rigorosamente ottemperanti alle disposizioni – non alle leggi – in merito: muniti di guanti, di mascherine e persino praticanti del distanziamento sociale.

Addirittura l’Eucarstia non era stata toccata con le mani, alla quale, però, solo «grazie» all’intervento dei zelanti Carabinieri, non è stato possibile accostarsi. Opportunamente indrottinati, forse i militari non hanno proceduto a interrompere l’omelia perché il Diritto Canonico ne prefigura il reato, allora perché tanta fretta nell’interrompere la funzione religiosa? Perché invadere l’altare porgendo al celebrante un telefonino al cui capo vi era il Sindaco, forse Peppone? Visto che si era atteso tanto e la celebrazione volgeva quasi al termine, non si poteva aspettare per comminare la multa al Parroco? C’era bisogno di cacciare fedeli dal tempio, che tra l’altro appartenengono a due nuclei familiari per cui avrebbero formato assembramento anche in casa e non portare a conclusione il sacro rito?

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Un altro quarto d’ora in chiesa avrebbe costituito contagio? Quelle chiese sono le stesse che ospitano la Virgo Fidelis alla quale l’Arma è devota e dalla quale è protetta. Le stesse chiese sempre frequentate se non gremite in contesti internazionali. Le medesime chiese assiepate anche per battesimi, comunioni e matrimoni. Per sè e per i loro. Magari in alta uniforme e in pompa magna. Che qui valgono 280 euro cadauno per i fedeli e 680 per don Viola, ma 0 rispetto. Precisazioni che vengono dalla locale Curia che pare fare il tifo per il potere temporale. Non pervenuta la Santa Romana Chiesa guidata da papa Francesco, sempre più chiusa tra la genuflessa obbedienza e un silenzio più complice che religioso.

Che il militare sia sinonimo di obbedienza è risaputo, ma ciò non prescinde dalla capacità razionale e dal possesso dei requisiti morali. Se questi i fatti nell’hinterland cremonese, altri appartenenti alle forze dell’ordine di stanza in Toscana hanno multato una famiglia di quattro persone che tornava da una visita medica oncologica della bambina. Motivo? Non c’era motivo di portare con loro anche la madre ed il fratellino (minore come la bambina leucemica). 500 euro decurtati al padre disoccupato a cui poi sono arrivate le scuse della Dirigente della locale Polizia Stradale. Come se il mea culpa di facciata potesse riportare tutto alla verginità iniziale. Altri cittadini, invece, sono stati manganellati perché portavano i cani a fare i loro bisogni. Strano modo questo di combattere il virus che poi sarebbe compito dei medici.

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Falotica trovata di arginare il contagio che dovrebbe prescindere dal senso civico che gli italiani stanno dimostrando di avere. Un modello Italia, non un’Italia modello visto che siamo stati tra gli stati più colpiti, ma non i più colpiti e i soli ad essere all’isolamento domiciliare imposto con leggi incostituzionali. E se dietro ci fosse altro? Magari bisogna rimpinguare le casse per tentare di tenere fede a quanto propagandisticamente promesso? O chissà quale losca manovra che non è dato sapere nemmeno ai cittadini fedeli a questo esecutivo.

Nemmeno a quelle forze dell’ordine e quelle forze armate che hanno giurato sulla Costituzione e che adesso, da difensori e protettori della Repubblica e delle leggi – non dei decreti – dopo essere stati trasformati in braccio esecutore delle follie di palazzo, rischiano di essere trasformate in cavie umane per sperimentare il nuovo vaccino. E l’uniforme protesta già sembra essere montata. Chissà se adesso oseranno ancora invadere prepotentemente le chiesa per chiedere protezione o imprecheranno. Che ugualmente significa ammettere l’esistenza di Dio.

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