Una settimana delicata per il governo tra due decreti legge e la trattativa sul MES con l’Ue

Ultima settimana di lockdown ma probabile un’altra proroga

Quella che si apre sarà una settimana complicata per il governo. Tanti i nodi che dovranno essere sciolti e anche le decisioni da prendere, in quella che per ora rimane l’ultima settimana di lockdown anche se sono in molti a pensare che ci sarà una nuova proroga. Infatti, anche se i dati parlano di una lenta discesa da più parti la convinzione è che non siano ancora maturi i tempi per un ritorno alla normalità. Probabile, piuttosto, che si inizi la famosa ‘Fase2′ con l’apertura di quelle strutture che consentano il rispetto delle distanze di sicurezza.

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Conte media sul dl liquidità imprese

Come detto per il governo è una settimana delicata: in Italia sono almeno due gli scogli. Il primo è il decreto liquidità alle imprese che dovrebbe essere varato proprio in giornata. Rumors di Palazzo Chigi danno per possibile un Consiglio dei ministri nella mattinata per varare il decreto (verso le 11.30). Rimangono soltanto alcuni punti, non di secondaria importanza, da limare e che stanno vedendo il premier Conte impegnato in una complessa opera di mediazione.

Iv e M5S chiedono garanzia al 100 per cento

Il decreto dovrebbe consentire alle imprese di ottenere prestiti a tasso zero, garantiti dallo Stato. L’ultimo miglio riguarda la garanzia al 100 per cento. Dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è arrivato il via libera per le somme al di sotto degli 800mila euro e al 90 per cento per quelle al di sopra, ma Italia Viva e il M5S insistono perché la garanzia statale sia totale per tutti. Inoltre, al Cdm oltre al decreto liquidità, sono attesi il decreto scuola e il provvedimento per l’estensione del golden power. Nel dl liquidità sarà inserita una ulteriore sospensione delle scadenze fiscali.

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Ministro Azzollina: Se è un rischio no a rientro a scuola il 18 maggio

E proprio sulla scuola a tarda serata la ministra dell’Istruzione Lucia Azzollina ha spiegato che «se è un rischio» tornare a scuola allora «sicuramente no», non ha senso il rientro a scuola entro il 18 maggio. Gli studenti torneranno in classe solo quando non ci sarà più pericolo.

Maggioranza vede la ‘luce’ sul dl Cura Italia

Il secondo scoglio per il governo e la maggioranza è il decreto ‘Cura Italia’. Oggi in Commissione Bilancio in Senato dovrebbe riprendere l’esame con le prime votazioni agli emendamenti, anche perché per mercoledì è previsto l’approdo in Aula. Molto però dipenderà dalla duplice trattativa che il governo ha messo in campo con la stessa maggioranza e con l’opposizione. Con la prima non dovrebbero esserci grossi ostacoli dopo le riunioni di venerdì e di ieri che hanno consentito di portare a termine il lavoro di scrematura degli emendamenti, e permettendo di vedere alla scadenza di mercoledì con una certa serenità.

Con l’opposizione resta l’insoddisfazione sul dl Cura Italia. Questa mattina nuovo vertice con Gualtieri

Più complicata la situazione con l’opposizione. Due riunioni ieri non sembrano aver sciolto i nodi, e una nuova è prevista per questa mattina alle 9.30 al fine di cercare di concludere il lavoro sugli emendamenti al ‘Cura Italia’. Sul decreto liquidità, ammettono fonti parlamentari delle opposizioni, sono previsti «numeri rilevanti» nel capitolo relativo alla garanzia statale sui prestiti. Ma le perplessità sarebbero sulla parte relativa alle sospensioni fiscali e contributive, che presenterebbero la stessa frammentarietà del ‘Cura Italia’ oltre al fatto che soltanto due mesi sarebbero pochi.

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Lollobrigida (FdI): abbiamo trovato poco riscontro da parte del Governo ma non faremo polemica

Rimane comunque l’insoddisfazione. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida spiega che «abbiamo trovato poco riscontro da parte del governo ma non faremo polemica. Aspettiamo la fine dell’emergenza e poi sapranno giudicare gli italiani». Da FdI si ribadisce di aver «dato la massima disponibilità a collaborare. Abbiamo portato al tavolo con il Governo proposte concrete e realizzabili, come la reintroduzione dei voucher e l’abolizione del minimo contributivo Inps per gli artigiani e i commercianti».

Meloni: FdI rilancia appello degli agricoltori e degli allevatori. I voucher vanno reintrodotti subito

E Giorgia Meloni rilancia «l’appello degli agricoltori e degli allevatori, un mondo in estrema difficoltà. Noi rischiamo che da qui a una settimana non arrivino più i necessari approvvigionamenti. Abbiamo fatto diverse proposte al governo, abbiamo chiesto che i percettori del reddito di cittadinanza in grado di farlo andassero a lavorare nei campi, abbiamo proposto il ripristino dei voucher, o consentire a chi ha un terreno come seconda attività di poterlo andare a coltivare. Non siamo stati ascoltati su nulla».

Martedì l’Eurogruppo decide sul MES

Infine, c’è l’Europa. Ultimo e grande scoglio di questa settimana per il governo. La riunione dell’Eurogruppo che dovrà decidere sulle misure comuni da adottare per fronteggiare la crisi economica è prevista per martedì 7 aprile. Alla riunione si arriva con la notizia ufficiosa di un accordo Francia-Germania su un MES con l’obbligo di firma di un memorandum in cui dovrebbe essere chiaramente esplicitato che dal 2021 bisognerà rimettersi in regola sulla base delle regole del Patto di Stabilità. Nessuna troika, quindi, ma senza dubbio misure ferree per rientrare dai debiti, che senza dubbio saranno alti. Ma a destare preoccupazione e disappunto è il no ai coronabond.

Di Maio: non ci stiamo per accordi a ribasso

Il ministro Di Maio, intanto, avverte: «Noi spenderemo tutti i soldi che servono, non esistono limiti in un momento di crisi inedito, in cui dobbiamo affrontare non solo le crisi sanitarie ma anche economiche. Noi non ci stiamo per accordi a ribasso, bisogna dirlo chiaramente. Non vogliamo che altri paesi UE paghino il debito italiano, abbiamo sempre onorato i nostri impegni, ma chiediamo di condividere i rischi per condividere il futuro». Ci sarà, quindi, battaglia e probabilmente se non arriveranno aperture difficilmente da Palazzo Chigi arriverà il via libera all’utilizzo del MES, anche nella sua versione ‘light’.

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