Il governatore De Luca presenta un piano anticrisi da 604 milioni di euro per l’emergenza Coronavirus. «Per dare – dice il governatore – una mano alle fasce deboli, alle famiglie ai disabili, alle imprese, ai professionisti e a tutti quelli che stanno pagando ovviamente un prezzo pesante per la crisi che stiamo vivendo. Aspettavamo le misure del governo nazionale ma c’è stato qualche ritardo e abbiamo deciso di procedere comunque a definire il nostro piano. Poi avremo modo da lunedì in poi per fare delle puntualizzazioni, di dare dei chiarimenti, di fare degli aggiustamenti. Ma l’importante era trovare le risorse, 600 milioni di euro e partire».
Sbrurocratizzate le procedure
Indice Articolo
- Il reperimento dei soldi
- Risorse per le politiche sociali
- Integrazioni alle pensioni
- Aiuti economici alle famiglie
- Soldi per aiutare le città con alto numero di immigrati
- Recupero delle eccedenze alimentari
- Sostegni alle imprese, ai professionisti e ai lavoratori autonomi
- Fondo di garanzia Confidi
- Professionisti e lavoratori autonomi
- Imprese delle zone Asi
- Imprese bufaline, turistiche, florovivaistiche
- Misure per la casa
- Misure per i locali commerciali
«Quello che abbiamo cercato di fare nella messa a punto di questo piano è quello di sburocratizzare al massimo le procedure, la malattia dell’Italia, sulla carta definiamo programmi a volte bellissimi ma per passare dalle carte, dai programmi ai soldi che arrivano nelle tasche dei cittadini passano epoche storiche. Vorremmo fare uno sforzo straordinario per non avere passaggi burocratici inutili e fare arrivare da subito le risorse economiche ai soggetti beneficiari. Noi cercheremo di avere misure non ripetitive rispetto a quelle nazionali e a quelle dei comuni in relazione al contrasto alle povertà, in alcuni casi prevediamo anche misure aggiuntive, penso a imprese e professionisti. In altri casi cercheremo di non sovrapporci a interventi di altre istituzioni. Guardiamo sostanzialmente con il nostro piano alla povera gente, alle imprese professionali, agli autonomi».
Il reperimento dei soldi
«Questa è una misura da 604 milioni di euro che grava esclusivamente sul bilancio regionale. Il governo Nazionale ha dato per tutti i comuni d’Italia 400 milioni di euro, solo la regione Campania investe di più, sono fondi del bilancio regionale, fondi sviluppo e coesione, fondi europei che erano entrati nella programmazione ma non ancora impegnati, sono fondi che riguardano il patto per la Campania. Fondi nostri, abbiamo fatto una riprogrammazione di tutto quelli che erano interventi previsti nel campo delle Infrastrutture. Li abbiamo spostati come partite finanziarie sugli aiuti alle famiglie e alle persone, sugli aiuti alle imprese, sugli aiuti ai professionisti. Siamo di fronte a un’emergenza che ci obbliga a dare in primo luogo respiro alle persone e alle imprese» spiega De Luca.
Risorse per le politiche sociali
Un piano ambizioso. Il primo capitolo spiegato dal governatore «è quello che riguarda le politiche sociali. Il piano socio economico della Regione Campania prevede un investimento di 272 milioni di euro, prevediamo l’erogazione di un bonus per le persone che hanno disabilità non gravissime. C’è una parte di persone che hanno disabilità gravissime, che non hanno l’autosufficienza, loro vengono coperti già dai piani sociali di zona. Noi vogliamo fare di più vogliamo dare un contributo per esempio alle famiglie nelle quali c’è un bambino autistico vogliamo cioè coprire altre 51 mila famiglie nelle quali ci può essere necessità di un aiuto in più e abbiamo previsto un bonus di 600 euro per ognuna di queste famiglie, con un importo di 30 milioni di euro stanziati. Ovviamente cercheremo individuare questa platea soprattutto tramite le Asl».
Sostegni anche «ai piani sociali di zona, che sono quelli che ordinariamente dovrebbero garantire le politiche sociali con contributi regionali e con contributi dei comuni, che per la verità nove volte su dieci non ricevono neanche un euro. Per le disabilità gravissime, per le persone non autosufficienti trasferiamo ai piani sociali di zona 39 milioni di euro, alla rete complessiva dei servizi sociali territoriali diamo 57 milioni di euro, alle politiche sociali (tossicodipendenze e alcolismo povertà estreme) abbiamo già anticipato risorse per 15 milioni di euro».
Integrazioni alle pensioni
«Prevediamo che per i prossimi due mesi non ci sia in Campania nessuna pensione al di sotto dei 1000 euro. Vogliamo dare una mano alla platea dei cittadini che hanno assegno sociale o pensione sociale di 490 euro. Portare tutte queste fasce più deboli, soprattutto anziani a 1000 euro, per 2 mesi è un grande segnale civiltà che vogliamo dare e che vogliamo presentare anche al governo Nazionale. Io sono fra quelli che ritengono che un paese che consente la permanenza di pensione di €490 non sia un paese civile, credo che dobbiamo fare di tutto perché non ci sia nessuna pensione al di sotto di questa cifra. Daremo in media un bonus individuale di 500/600 euro per portare questi pensionati al minimo di 1000 euro per il mese di aprile e di maggio. Se ce la facciamo con l’Inps a coprire già la pensione di aprile altrimenti copriremo maggio e giugno. La platea è di 75.000 beneficiari e cercheremo di avere una procedura semplificata nella erogazione di questo contributo di questo bonus, l’obiettivo è di fare avere questo incentivo con la pensione Inps che viene ritirata dai cittadini interessati».
Aiuti economici alle famiglie
Previsto ancora «un aiuto economico alle famiglie che hanno almeno un figlio al di sotto dei 15 anni, un contributo con un valore medio di 400 euro per famiglia che dovrebbe aiutarle a dotarsi di strumenti informatici, per favorire l’accesso ai servizi didattici e socio-educativi. Prevediamo un investimento di 7milioni di euro su bilancio regionale. Ci sarà un bonus di 500 euro per ogni nucleo familiare con un reddito ISEE fino a 20mila euro e 300 euro a quelle con un reddito ISEE fino a 35mila euro, verrà fatto un avviso pubblico per selezionare le famiglie beneficiarie».
Soldi per aiutare le città con alto numero di immigrati
«Prevediamo infine contributi in relazione al problema degli immigrati, prevediamo contributi ai comuni della fascia di Castelvolturno e della Piana del Sele per migliorare la sistemazione alloggiativa degli immigrati: un milione e 400mila euro. Per garantire servizi di trasporto abbiamo stanziato 350mila euro. Cercheremo di fornire anche kit igienici, assistenza sanitaria per un altro milione di euro. Cercheremo di non ignorare la platea della fascia di immigrati che nel nostro paese, sono a volte in condizioni di estremo disagio, e che dovremmo riuscire a governare in maniera civile sapendo che avremo bisogno di loro per reggere le nostre imprese agricole perché ci avviciniamo all’estate e avremo bisogno di manodopera per la raccolta nei campi. Abbiamo anche interesse a tutelarli nella loro permanenza, nella loro condizione di vita civile».
Recupero delle eccedenze alimentari
«Abbiamo previsto un’operazione per il recupero e la distribuzione delle eccedenze alimentari delle produzioni agricole che rischiano di andare perdute, noi le acquisteremo, tramite il banco alimentare, e daremo queste eccedenze come un ulteriore aiuto alle persone in difficoltà. Per evitare accavallamenti di misure chiederemo ai comuni della Campania di darci un’informazione dettagliata sull’uso che hanno inteso fare del contributo nazionale per i buoni alimentari, buoni pasto, per l’aiuto alle povertà. Per avere un’informazione completa rispetto alle politiche sociali ma anche per evitare sovrapposizioni di interventi. Il capitolo politiche sociali 272 milioni di euro».
Sostegni alle imprese, ai professionisti e ai lavoratori autonomi
«Abbiamo poi immaginato una serie di misure di sostegno alle imprese, ai professionisti, ai lavoratori autonomi, alle aziende agricole e della pesca. Sappiamo bene che non potremmo coprire tutte le esigenze per tutti i cittadini ma nell’ambito di questo sforzo economico che abbiamo fatto cercheremo di fare quello che ci è possibile, che riteniamo sia più utile per trasferire liquidità risorse da subito ai soggetti beneficiari. Per quanto riguarda le imprese abbiamo pensato un meccanismo semplice perché altrimenti rischiamo di impegolarci nella palude burocratica. Immaginiamo di dare un contributo generale di 2.000 euro a tutte le micro imprese artigiane commerciali, industriali con meno di 10 addetti e fino a 2.000.000 di euro di fatturato. Il governo nazionale ha dato una tantum di 600 euro, noi aggiungiamo 2.000 euro a una platea prevedibile di 40.000 imprese beneficiarie. Previsto un meccanismo estremamente rapido, i commercialisti segnaleranno i singoli soggetti interessati sulla piattaforma della Regione Campania e noi daremo immediatamente i soldi poi dopo faremo controlli a campione. Parliamo di una misura che contiamo possa diventare operativa nell’arco di 10-15 giorni senza intermediazioni particolari rispetto alle imprese».
Fondo di garanzia Confidi
«Poi abbiamo ragionato sulla possibilità di erogare un credito a tasso zero per investimenti più rilevanti fino a 20.000 euro, ci abbiamo ragionato fino a ieri, ad oggi risulta che il governo nazionale sta decidendo di coprire al 100% gli interessi delle anticipazioni. Visto ciò abbiamo potenziato il fondo per i contributi diretti. Tuttavia abbiamo previsto un fondo di 13 milioni di euro come fondo di garanzia regionale per i Confidi, cioè per le microimprese che non hanno accesso alle banche. Con questo fondo di garanzia per finanziamenti, che possono essere erogati da Confidi, immaginiamo di intercettare in questo modo 2500 imprese per un finanziamento medio richiesto di 10.000 euro».
Professionisti e lavoratori autonomi
«Ai professionisti e ai lavoratori autonomi abbiamo destinato 80 milioni di euro, è una misura aggiuntiva in questo caso rispetto ai 600 euro una tantum del governo nazionale. Noi prevediamo di dare un contributo di 1.000 euro per lavoratori autonomi e professionisti. Come definire questa platea dei beneficiari. Noi pensiamo ovviamente di utilizzare le camere di commercio, i commercialisti, gli ordini professionali che devono segnalarci associati che hanno fatturato meno di 35.000 euro nel 2019. Ovviamente dovevamo stabilire una soglia perché non possiamo arrivare al 100% dei soggetti beneficiari. Bisognerà fare un’autocertificazione che hanno avuto un danno nei primi tre mesi dell’anno. Contiamo qui di fare gli accrediti tramite l’INPS o le casse di previdenza agli organi professionali. Verificheremo qual è la procedura più rapida per chiudere l’arrivo di questo contributo nell’arco di 2 settimane».
Imprese delle zone Asi
«Prevediamo anche una moratoria degli oneri delle imprese collocate nelle aree Asi, è una misura che credo coinvolga nella nostra valutazione 5000 imprese, parliamo di una misura da 5.000.000 di euro, prevediamo un bonus poi ad aziende agricole e ad aziende nel campo della pesca, aziende che riguardano il comparto del florovivaismo, dell’ortofrutta, della zootecnia. Poi ci saranno misure anche specifiche che riguardano filiera bufalina e florovivaismo, prevediamo un bonus da 1.500 a 4000 euro. Millecinquecento euro per aziende fino a 5 dipendenti, sopra i 5 dipendenti 2.000 euro. Ovviamente anche questa sarà fatta sulla piattaforma della Regione. Faremo la verifica con l’INPS sul numero di lavoratori per le imprese che hanno fino a 5 dipendenti. Immaginiamo di intercettare 35.000 imprese per un importo finanziario di 50 milioni di euro».
Imprese bufaline, turistiche, florovivaistiche
«Per il comparto bufalino abbiamo già stanziato 20 milioni di euro, per misure di biosicurezza e per la compensazione per l’impiego del latte nelle razioni alimentari. Stanziamo 10 milioni di euro per il comparto florovivaistico, che sta vivendo un momento di grande difficoltà. Per il comparto turistico sono stati stanziati 30 milioni di euro a sostegno dei lavoratori stagionali impegnati in attività alberghiere ed extra alberghiere. Anche qui c’è un contributo aggiuntivo ai 600 euro nazionali e il contributo può essere erogato direttamente dall’INPS. Secondo i dati forniti da Federalberghi Campania dovremmo parlare di circa 25.000 unità lavorative per un importo di 300 euro mensili per 4 mensilità».
Misure per la casa
«Prevediamo ancora misure per la casa, sapete che è in atto un bando per i contributi alloggiativi che scade il 27 aprile, ad oggi sono state presentate già 26000 domande per un fabbisogno rilevato di 45 milioni di euro. Il 27 aprile vedremo se ci sarà la possibilità, le risorse per avere un altro bando, intanto prendiamoci questo contributo alloggiativo che prevede un contributo fino a €2.000 per un reddito Isee non superiore a €13.300 e €1.800 per famiglia per un reddito non superiore a €25.000. Prevediamo un fondo di solidarietà per gli inquilini degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (alloggi Erp), anche qui avevamo già 2.000.000 di euro, lo integriamo con altri 3.000.000 di euro quindi avremo 5milioni di euro come fondo di Solidarietà per gli inquilini degli alloggi di edilizia residenziale pubblica».
Misure per i locali commerciali
«Previsto un sostegno al fitto dei locali commerciali insediati nel patrimonio edilizio pubblico e quindi lavoreremo a dare un contributo individuale a queste attività commerciali, le risorse sono di un milione di euro. Previsto ancora un sostegno al fitto delle abitazioni principali per nucleo familiare, 2.000 euro per famiglie di particolare precarietà sociale, ovviamente parleremo con le Amministrazioni comunali per vedere che forme di integrazione fitti possiamo dare. Previsto uno stanziamento da 7 milioni di euro». «Prevediamo infine contributi sui mutui della prima casa per 5milioni di euro con una procedura semplificata che pensiamo di attivare con protocolli da definire con l’associazione bancaria e con vari istituti bancari presso i quali sono accesi mutui da parte dei soggetti interessati».
«Se saremo tutti responsabili, dal 20 aprile, da fine aprile, possiamo cominciare realisticamente a pensare a una seconda fase nella vita del nostro paese. Ma tutto è legato all’evoluzione dell’epidemia. Non facciamo come già è accaduto a Hong Kong e in qualche regione della Cina Popolare che avevano quasi azzerato il contagio, hanno allentato i freni e dopo neanche due settimane si è ripresentato il conteggio. Noi dobbiamo azzerare il problema se vogliamo stare tranquilli in attesa di poter utilizzare un vaccino. Abbiamo imboccato la strada discendente». «Vi ricordo sempre – spiega De Luca – che siamo l’area urbana e metropolitana più congestionata d’Europa, quello che in una regione normale un comportamento irresponsabile può determinare un danno 10, in Campania determina un danno 100» ha concluso.