Scampia, la periferia che cura: successo del Campus Salute

Tra prevenzione, solidarietà e rinascita sociale

Oltre tremila prestazioni mediche gratuite, decine di specialisti, volontari e cittadini uniti dallo stesso obiettivo: promuovere la salute come diritto universale. È il bilancio straordinario dell’edizione 2025 del Campus Salute ETS a Scampia, che ha trasformato per tre giorni la Parrocchia di Maria SS.

del Buon Rimedio in un vero e proprio «ospedale diffuso» all’insegna della prevenzione, della solidarietà e della cultura.

Un evento che va oltre la dimensione sanitaria, diventando simbolo di una riqualificazione sociale e umana di un territorio che non si arrende ai luoghi comuni. A Scampia, la salute non è solo questione di diagnosi o terapie: è un gesto collettivo, un modo di ricucire relazioni, di restituire dignità e fiducia a una comunità che da anni lotta per cambiare volto.

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«La prevenzione è il primo farmaco per la salute»

«La prevenzione è il primo farmaco per la salute», ha ricordato la professoressa Annamaria Colao, coordinatrice scientifica del Campus e vicepresidente del Consiglio nazionale di Sanità. Un concetto semplice ma rivoluzionario, che trova nel lavoro dei volontari del Campus la sua realizzazione concreta. Dalla senologia alla cardiologia, dalla fisioterapia alla prevenzione del diabete, passando per l’osteoporosi, la nutrizione e l’attività fisica adattata: un’offerta sanitaria completa, costruita per chi spesso è lontano dalle grandi strutture ospedaliere o scoraggiato dai tempi d’attesa. «Portare la medicina nelle periferie – ha sottolineato Colao – significa fare giustizia sociale, perché la salute non può essere un privilegio ma deve restare un diritto di tutti».

«Essere a Scampia è una scelta consapevole»: l’impegno del Campus Salute

Alla guida del progetto, Pasquale Antonio Riccio, presidente di Campus Salute ETS, che ha ribadito il senso profondo dell’iniziativa: «Essere a Scampia per il secondo anno consecutivo è una scelta consapevole. Qui abbiamo trovato accoglienza, entusiasmo e un desiderio sincero di partecipare. I volontari e i medici sono la nostra forza: persone che scelgono di donare il proprio tempo e la propria professionalità per il bene comune».

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L’impegno del Campus è reso possibile grazie a una rete sempre più solida, che unisce istituzioni, mondo accademico, ordini professionali e realtà associative. Tra i protagonisti anche l’Ordine dei Giornalisti della Campania, con un seminario dedicato al ruolo della comunicazione nel promuovere corretti stili di vita, e la collaborazione dell’ITI Galileo Ferraris di Scampia, segno di una partecipazione viva delle scuole e dei giovani.

«Un atto di fraternità»: la voce della comunità e della parrocchia

Fondamentale l’apporto di don Alessandro Gargiulo, parroco della chiesa ospitante, che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa. «Mi ha colpito lo stile dei medici e dei volontari: oltre alla professionalità, ho visto prossimità, ascolto e desiderio autentico di aiutare. È stato un gesto di cura nel senso più alto del termine, quello che trasforma una prestazione sanitaria in un atto di fraternità». Per il sacerdote, il Campus ha lasciato un segno profondo: «Scampia ha fame di opportunità positive. Qui abbiamo visto partecipazione, speranza e una comunità che vuole prendersi cura di sé. È la prova che la periferia può diventare laboratorio di umanità e di rinascita».

Sport e salute insieme: il Festival della Letteratura Sportiva

Accanto agli ambulatori medici, anche quest’anno il Festival della Letteratura Sportiva – curato da Tommaso Mandato – ha portato nel quartiere autori, studenti e atleti, testimoniando il legame tra sport, salute e crescita personale. «La prevenzione – ha spiegato Mandato – è anche un fatto culturale. Lo sport insegna disciplina, rispetto e cura di sé. A Scampia questo messaggio ha trovato terreno fertile».

La «cultura della buona salute» e il potere della comunicazione

Sul piano della comunicazione, il giornalista Massimo Iaquinangelo ha sottolineato l’importanza del linguaggio nel diffondere la «cultura della buona salute». Grazie alla collaborazione con l’Ordine dei giornalisti e alla radio IBR Scampia, la voce del Campus è arrivata in diretta tra la gente, coinvolgendo anche le nuove generazioni. «Formare giovani comunicatori – ha spiegato Iaquinangelo – significa costruire cittadini consapevoli. Solo con una corretta informazione possiamo promuovere stili di vita sani e inclusivi».

Le voci dei protagonisti: «La prevenzione è una forma di amore civile»

Tra le testimonianze più toccanti, quella di Liliana, una paziente che ha potuto sottoporsi per la prima volta a controlli importanti: «Non avevo mai fatto un’ecografia al seno, e qui ho trovato medici bravissimi e attenti. Mi sono sentita accolta e rispettata. È stata un’esperienza che ti fa capire quanto conti la prevenzione».

Anche i volontari, come la giovane Rosamaria Russo, raccontano un’esperienza che va oltre la formazione professionale: «Il Campus Salute ti insegna che donare il proprio tempo è un gesto che arricchisce chi lo riceve ma anche chi lo offre. Iniziative come questa dovrebbero essere presenti ovunque, perché la prevenzione è davvero una forma di amore civile».

Scampia, da periferia a modello di riscatto e comunità

L’edizione 2025 del Campus Salute ha confermato che Scampia è molto più di un simbolo di degrado urbano: è un territorio che si sta ricostruendo, passo dopo passo, anche grazie a iniziative come questa. Accanto agli interventi strutturali e ai progetti di rigenerazione sostenuti dal Governo Meloni e dagli enti locali, cresce una rete di volontari, medici, educatori e cittadini che ogni giorno costruiscono comunità. A Scampia, la prevenzione è diventata sinonimo di riscatto. Un riscatto che parte dal corpo, ma arriva al cuore della società.

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