Enza Barra: «Il teatro mi appartiene da sempre»

L’attrice a ilSud24: «Il bello è divertirsi, sempre. Per me è un gioco»

Ci sono passioni che nascono con te. Ti crescono dentro, ti attraversano, diventano parte di ciò che sei. Per Enza Barra, il teatro non è una scelta, ma un richiamo naturale, un amore che l’ha trovata prima ancora che lei lo cercasse.

«Io penso che sia innata nel senso che è nata prima la passione per il teatro e poi probabilmente io», racconta sorridendo a ilSud24.it. «È una cosa che mi appartiene da che ero praticamente ragazzina. All’età di 16 anni riesco ad avvicinarmi a questo mondo, vinco un concorso che all’epoca veniva trasmesso da Canale 10, una borsa di studio dell’Università Popolare dello Spettacolo, che aveva come rettore Pippo Baudo. Quindi a 18 anni riesco ad accedere a questa scuola di teatro. Negli anni successivi poi faccio un corso di teatro con Benedetto Casillo, proprio qui al Teatro Cilea, e l’anno dopo sono stata catapultata direttamente sul palcoscenico all’età di 19 anni come attrice giovane della compagnia stabile di Benedetto Casillo».

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La scuola del teatro “artigianale”

Enza parla del suo percorso con l’affetto di chi riconosce nel teatro la propria casa.
«Il teatro mi ha particolarmente formato perché la mia formazione è per di più teatrale. Vengo da un tipo di teatro di tradizione, un teatro io lo chiamo artigianale, fatto di esperienza sul palco e soprattutto di osservare. Ho avuto la possibilità di lavorare con attori che hanno vissuto. Il teatro napoletano, il teatro vero. Ho lavorato accanto a Patrizia Capuano, Corrado Taranto, Virginia Barescia e tanti altri attori della scena partenopea. Quindi veramente il teatro come un lavoro certosino, quasi artigianale, e da qui inizio».

È un racconto di gratitudine, di rispetto per chi le ha insegnato che l’arte nasce dall’ascolto, dalla pazienza e dalla vita vissuta.

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Le “Pornoprecarie” e l’incontro con Maria Bolignano

È stato proprio il teatro a riportarla al Cilea, dove Enza è entrata nel cast di Le Pornoprecarie – quelle di OnlyFals, scritta e diretta da Maria Bolignano. Una chiamata inattesa, che lei ricorda con sorpresa e affetto. «Guarda, io non mi aspettavo di essere scelta sinceramente da Maria. È stato tutto molto strano per come si è verificato, perché inaspettato totalmente. Però credo che sia nata subito una forte sintonia e soprattutto un’empatia, tutta femminile. E quindi sono entrata a far parte di questo gruppo di pazze scalmanate con le quali mi diverto veramente da morire».

In questa anteprima Enza ha sostituito momentaneamente Angela De Matteo, che tornerà in scena con le nuove date a febbraio. «È stato un onore e un onere sostituirla, perché ho una grande stima di lei», confida.

Dal palco allo schermo

Anche in televisione, Enza Barra mostra la stessa autenticità. «Ultimamente mi fanno spesso fare la cattiva, non so perché. Mi è successo soprattutto nell’ultima serie tv che ho girato, Piedone, uno sbirro a Napoli, con protagonista Salvatore Esposito per la regia di Alessio Maria Federici. Dopo tanti anni in cui a livello teatrale venivo fuori un po’ come la bella, come quella un po’ sopra le righe, interpretare un personaggio così intenso da cattiva tra virgolette mi ha divertito ancora di più. Perché il bello di questo lavoro penso sia questo, divertirsi sempre. Per me è un gioco».

Il consiglio ai giovani

Quando parla ai ragazzi che vogliono intraprendere la carriera d’attore, la sua voce si fa più decisa. «Penso che viviamo un’epoca dove tutto va troppo velocemente. Per me è fondamentale lo studio, ma anche avere la pazienza di fare la gavetta, quella vera. Oggi mi ritrovo a 46 anni, catapultata in un’esperienza completamente nuova come quella di Maria, ma essere lì con gli occhi della meraviglia di osservare e guardare gli altri come lavorano. Perché anche l’attore più giovane può insegnarmi qualcosa. Questo è quello che mi ha insegnato il teatro: avere la pazienza di aspettare, di studiare e di provare quanto più possibile».

Enza Barra, una presenza luminosa

Guardare Enza Barra sul palco significa vedere la passione prendere forma. Ha occhi che non esprimono soltanto dolcezza, ma anche una gioia viva, sincera, la stessa che anima ogni suo gesto e ogni battuta. C’è luce nel suo modo di stare in scena, quella di chi ama profondamente ciò che fa e riesce a trasmetterlo al pubblico con naturalezza. Un’attrice che vive il teatro come una seconda pelle, e che in ogni ruolo lascia sempre qualcosa di sé.

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